MILANO - Puntare tutto sulla verticalità, e quindi su Lukaku, oppure pensare anche a gestire e a manovrare, una volta in possesso del pallone, attraverso le doti di Dzeko? Fondamentalmente, è questo il dubbio che deve sciogliere Inzaghi in vista di Istanbul. Là davanti, il punto fermo è Lautaro, che oggi si sposerà in chiesa con la sua Agustina e che poi festeggerà a Villa d’Este sul Lago di Como (ci sarà anche Messi?). Occorre scegliere chi gli giocherà al fianco. E adesso non si tratta più di turn-over o di amministrare le forze. L’ultima gara della stagione, ma soprattutto una finale di Champions, va giocata con gli uomini migliori. In relazione, evidentemente, con quello che dovrà essere il piano gara.
Lukaku e Dzeko in ballottaggio per un posto
Come premesso, Lukaku e Big Rom sono giocatori unici nel loro genere. Il primo ha fisicità, potenza e quando punta l’uomo con campo libero può essere devastante. In più, eliminate definitivamente le scorie dell’infortunio di agosto, ha raggiunto un’eccellente condizione atletica. Il secondo ha maggiore qualità e visione di gioco: sa accorciare e trasformarsi in una sorta di regista offensivo, pulendo e rifinendo il palleggio. Insomma, hanno entrambi caratteristiche che possono risultare utili. E Inzaghi si prenderà tutto il tempo per decidere, studiando e analizzando nei minimi dettagli il Manchester City, alla ricerca del modo migliore per far male. C’è da credere che, mentre la sua truppa potrà riposarsi e staccare il cervello fino a mercoledì pomeriggio, giorno della ripresa degli allenamenti, Simone, insieme, insieme al suo staff, non si staccherà dal video.
Pro e contro delle scelte di Inzaghi
Puntare su Big Rom, comunque, vorrebbe dire affidarsi quasi esclusivamente a contropiede e ripartenze. E, da questo punto di vista, Lukaku ha tutto per essere micidiale. Il rischio però è che, faticando a raggiungerlo con il pallone, diventerebbe impossibile o quasi allentare la pressione che certamente andrà esercitare il City. D’altra parte, seppure in questa stagione, Guardiola ha scelto di lasciare meno profondità agli avversari, la tendenza comunque è di restare uno contro uno là dietro. E allora la fisicità, la capacità di tenere lontano il marcatore di Lukaku potrebbero trasformarsi in un’arma decisiva. Di contro, con Dzeko davanti, l’Inter avrebbe un punto di riferimento non nell’altra metà campo, ma nella propria: un elemento pronto a ricevere lo scarico della difesa, a gestire il pallone e a far salire la squadra, soprattutto gli esterni, visto che gli inglesi potrebbero soffrire l’ampiezza. Tuttavia, servirebbe il Dzeko versione Euroderby, non quello a volte troppo passivo. Gli stimoli, comunque, non gli mancheranno, visto che è un ex-City. Inoltre, c’è da credere che Inzaghi voglia arrivare alla fine della partita con Big Rom in campo. Ad oggi, dunque, il bosniaco, l’uomo di Coppa, è da considerare ancora favorito, ma in 10 giorni gli equilibri si possono ribaltare.
Lautaro-Lukaku, numeri importanti
Attenzione, poi, all’intesa con Lautaro. Quella tra il Toro e Lukaku, infatti, sta tornando sui livelli della stagione dello scudetto. Big Rom, per intenderci, ha mandato in gol 4 volte il compagno in questa stagione. Mentre Dzeko ha regalato all’argentino soltanto un assist. Non è che non ci sia feeling tra il bosniaco e il Toro, ma il legame di quest’ultimo con il bomber belga resta speciale. Inoltre, se il Toro è il capocannoniere della squadra, con i suoi 28 centri in stagione, Dzeko e Lukaku sono entrambi a quota 14, ma il primo ha giocato 15 gare in più (50 contro 35) e ben 1000’ in più. Infine, l’ex-Roma, nel 2023 ha colpito soltanto 4 volte, mentre l’ex-Chelsea ha messo insieme ben 12 reti, ovvero il triplo. E trascurare i numeri, nel calcio, non è mai semplice...