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MILANO - Quanto accade in questi giorni all’Inter porrà le premesse per disegnare i prossimi anni del club. In vista del 20 maggio, quando scadrà il prestito di 275 milioni concesso da Oaktree alla parte di Suning ancora controllata da Zhang, gli scenari sono essenzialmente due: l’escussione del pegno da parte del fondo e la cessione del club. Nei mesi scorsi si era diffuso un certo ottimismo sulle possibilità di rifinanziare il prestito che l’applicazione del 12% annuo di interessi col meccanismo PIK (Payment In Kind, cioè interessi “pagati” con debito addizionale) ha fatto lievitare a quasi 400. Se a tale importo si applicasse un interesse del 15-20 per cento annuo, come si ventilava, si arriverebbe in due anni a 500-550 milioni. Difficile che Oaktree possa serenamente accogliere, senza ulteriori garanzie, questa prospettiva.
Oaktree e l'Inter: la valutazion del perito
L’escussione del pegno esporrebbe Zhang a un rischio elevato: Oaktree acquisterebbe la proprietà dell’Inter liquidandogli la differenza tra il valore teorico del club (che un perito dovrebbe stabilire) e l’importo del debito. Quando Elliott spossessò il misterioso proprietario cinese del Milan, una valutazione del perito (professor Gualtieri) aveva stimato il club in un range compreso tra 431 e 610 milioni. Se anche in questo caso il valutatore nominato dovesse elaborare una stima conservativa (o una forchetta di prezzo prudenziale), Suning lascerebbe sul tavolo tanti milioni, uscendo di scena con poco. Se la valutazione risultasse molto elevata, Oaktree dovrebbe fronteggiare un investimento eccessivo per un fondo tenuto a rispettare parametri precisi, legati al capitale che raccoglie. L’incertezza sarebbe penalizzante per entrambi. Nel secondo scenario, l’arrivo di un compratore consentirebbe a Oaktree di rientrare del prestito, offrendo a Zhang un controvalore più vicino ai riferimenti di mercato e forse l’opzione di convertire l’eventuale differenza ricavabile dalla cessione in una quota di minoranza. Bisogna considerare che la caccia di beni di Zhang, innescata dalla seconda banca cinese, mette a rischio i milioni che questi potrebbe estrarre. Di certo, qualcuno ha avviato da poco un procedura di valutazione dell’Inter, affidata a una società internazionale di advisory che sarà selezionata a giorni. Quasi certamente si tratta di un compratore che Oaktree avrebbe coinvolto nell’operazione e di cui si avranno maggiori informazioni nei prossimi giorni.
L'annuncio del club
Nel frattempo, il club ha annunciato (con legittimo orgoglio del management) una semestrale finalmente in utile di 22 milioni: risultato insperato mesi fa ottenuto con ricavi cresciuti del 34,6% rispetto a un anno prima. Il livello dei primi sei mesi (265,4 milioni) incorpora circa 70 milioni dal mercato (+41,7 milioni rispetto al 31 dicembre 2022 quando erano 28,8). Il primo semestre include anche il grosso dei diritti per la Champions mentre il secondo semestre potrebbe essere leggermente più avaro di ricavi. Nel complesso, salvo interventi sul mercato a giugno, si può proiettare una perdita assai più contenuta che nell’anno precedente, prevedibile tra 20 e 30 milioni: risultato che confermerebbe il graduale processo di riequilibrio dei conti. L’azionista ha anche convertito 22 milioni di finanziamenti, dei 128 presenti alla chiusura dell’ultimo bilancio.