ROMA - Massimiliano Allegri in cattedra. Il tecnico della Juventus campione d'Italia ha partecipato ad un evento organizzato dall'Adidas, "bomber accademy", in cui ha spiegato a tanti ragazzi cosa significa essere allenatore nel calcio di oggi: «Capita che mi fanno parlare agli allenatori che iniziano, quelli che hanno smesso da poco di giocare o nei dilettanti e nei settore giovanili e fra questi ci sono anche quelli del calcio a 5. A tutti quanti dico che devono essere degli insegnanti di calcio. La tecnica e tattica individuali sono cose che sono lasciate andare perché si pensa che lavorando solo sulla squadra si ottengano risultati migliori. Credo che è più facile lavorare sui singoli giocatori e metterli dentro una squadra che preparare una squadra e dopo migliorare i singoli giocatori».
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LE MOTIVAZIONI - Allegri infine spiega quanto siano importanti le motivazioni e gli atteggiamenti giusti nel calcio: «Se uso la lavagnetta con i miei giocatori? La tecnologia è andata avanti ma io ho un ottimo staff. Dico sempre nella vita è impossibile, tutto è possibile ma è la motivazione che fa la differenza nell'arrivare agli obiettivi. Basta guardare la Juve che aveva 12 punti dopo 10 partite. Dopo, alla fine, abbiamo guardato la realtà delle cose ma l'aspetto motivazionale è fondamentale. La seconda cosa è quella di migliorare singolarmente i ragazzi e per farlo ogni calciatore deve avere la volontà di progredire. Se faccio una cosa tanto per fare è diverso rispetto a fare un passaggio in modo cattivo e convinto. Alla fine gli obiettivi dei singoli devono diventare gli obiettivi del gruppo».