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MINNEAPOLIS (Stati Uniti) - E' un Conte a 360 gradi quello che ha parlato in conferenza stampa prima di Milan-Chelsea di stanotte. Con i colleghi inglesi ha risposto a domande relative ai Blues, mentre con la stampa italiana non si è tirato indietro quando l'argomento è scivolato sulla Juventus.
Conte, nota analogie tra la sua prima Juventus e questo Chelsea?
«La mia storia è quella di arrivare in club che stanno attraversando un momento difficoltà. Quando sono arrivato a Torino, la Juve era reduce da due settimi posti e non vinceva lo scudetto da tempo. Quest’anno sono sulla panchina del Chelsea che la passata stagione ha finito decimo, il peggior risultato dell’era Abramovich. C’è tanto lavoro da fare e c’è da migliorare sotto tutti i punti di vista perché quando arrivi dietro tante squadre vuol dire che il lavoro da svolgere è molto. Chiedo di avere un po’ di pazienza perché nessuno ha la bacchetta magica. Sento il supporto e la disponibilità da parte della società ad aiutarci e mi auguro che supereremo le difficoltà nel minor tempo possibile».
Cosa pensa delle possibilità del Chelsea di tornare in Champions League?
«In Inghilterra ci sono 7-8 squadre che hanno la possibilità di vincere il titolo e tutte hanno il denaro da investire sul mercato. Il Chelsea deve tornare nelle posizioni che merita e lavoriamo perché ciò accada».
In Premier quest’anno ci sono grandi allenatori: lei, Mourinho, Guardiola, Pochettino, Ranieri, Klopp. Sarà un campionato nel campionato quello dei tecnici?
«La Premier sarà un campionato competitivo e stimolante. Ogni allenatore può avere le idee migliori, ma poi queste idee vanno portate in campo dai giocatori. In tanti siamo alla prima esperienza e dovremo adattare le nostre idee a quelle inglese e alle abitudini dei calciatori».
E’ rimasto impressionato dal mercato che ha fatto la Juventus? Oltre che in Italia può vincere anche in Europa?
«La Juventus in Italia è la squadra di riferimento per tutti quanti. E’ cresciuta tanto nel corso degli anni e se questa estate si è ulteriormente rinforzata, è chiaro a tutti quali sono i suoi obiettivi in Champions».
Vedendo i dirigenti bianconeri acquistare Higuain, Dani Alves, Pjanic, Benatia e Pjaca le è venuto da dire: “Li avessero comprati a me…”?
«No assolutamente. Nella vita c’è una storia che è sempre scritta. Ho vissuto tre anni fantastici alla Juventus e dopo un’esperienza con la nazionale che mi è rimasta nel cuore. Ora sono Chelsea che è una favolosa opportunità per me. Auguro a tutti il meglio. Non mi piace pensare a quello che poteva essere: mi concentro sul presente e lavoro per costruirmi un bel futuro».
Come valuta la possibilità che Cuadrado se ne vada dal Chelsea? Si parla molto di lui al Milan…
«Cuadrado è un giocatore del Chelsea e si sta allenando molto bene. Sapete benissimo cosa penso di questo giocatore e sapete anche che i giocatori bravi sono richiesti sul mercato. E’ un calciatore del Chelsea ora e sono contento di questo. Se mi chiedete cosa accadrà in futuro, non so rispondere. Né su di lui né su altri».
Che Milan si aspetta contro il Chelsea?
«Mi fa piacere ritrovare tanti amici e tanti giocatori che ho avuto in nazionale. Mi fa piacere rivedere Montella e ho salutato anche Galliani al telefono. Per anni il Milan è stata una mia grande antagonista e ho massimo rispetto di questo club. Sarà l’ultima partita di questo tour faticoso e mi aspetto di vedere dei miglioramenti. Abbiamo lavorato tanto, anche due allenamenti al giorno, e non ho risparmiato i miei giocatori. Siamo carichi e un po’ affaticati, ma nella fatica voglio che tutti provino a mettere in pratica quello che abbiamo provato in allenamento».