Dybala e Ronaldo piovuti dal cielo

Dybala e Ronaldo piovuti dal cielo© EPA
Ivan Zazzaroni
3 min

Poi d’improvviso venivo dal vento rapito… Il vento della classe di Dybala e Ronaldo, due gol piovuti dal cielo. Il secondo sul serio. 

Resisto alla tentazione di fare battute sul bar e sul tridente degli squilibri e della fantasia. Preferisco sottolineare una volta di più l’incidenza delle qualità individuali nel calcio, la prevalenza del talento, del “colpo”, sulla tattica che ormai è materia trattata con competenza da tutti gli allenatori, in particolare dai nostri.

Lo spartito, per dirla alla Sacchi, è importantissimo, ma ogni tecnico che si rispetti dispone da tempo di più versioni, pochi tuttavia hanno gli interpreti in grado di uscire con successo dal dettato aggiungendo meravigliose note personali.

La Juve ne possiede tre e se ne giova parecchio. E Sarri, che con i movimenti e i principi di gioco migliora i buoni giocatori ma sa di doversi arrendere alla perfezione, ha capito in fretta che solo i campioni possono aiutarlo a risolvere problemi e problemini, ritardi e altro, e che tenere fuori uno tra Dybala, Ronaldo e Higuaìn è tanto difficile quanto controproducente.

Ronaldo l’ha peraltro chiarito pochi giorni fa spiegando che «con quei due ci divertiamo». Si divertono molto meno gli avversari che nelle quattro uscite (solo pochi minuti ma ugualmente tre punti con l’Inter) in cui i tenori hanno giocato insieme si sono visti trafiggere da Dybala (doppietta alla Lokomotiv), Ronaldo (due gol al Sassuolo), Ronaldo e Higuain (bis del portoghese e centro del Pipita al Bayer Leverkusen), di nuovo Dybala e Ronaldo, ieri alla Samp.

A questo punto sono curioso di sapere se domenica a Riyad Sarri continuerà a dare spazio alla fantasia oppure se, dovendo affrontare in partita unica una Lazio in splendida forma e in fiducia, rinuncerà in partenza a uno dei fenomeni.

È innegabile che la finale di Supercoppa abbia più importanza per la Lazio che per la Juve; Juve che negli ultimi dieci anni ha fatto incetta di titoli nazionali, sedici (certo, a Sarri non dispiacerebbe chiudere il 2019 con un’altra coppa, dopo l’Europa League, la seconda gioia in oltre vent’anni di carriera). Così come è giusto ricordare che proprio la Lazio è la società che nello stesso periodo occupa il secondo posto per successi ottenuti (5). Lotito ha chiesto alla squadra la prova della maturità, nei mesi scorsi pretese il passaggio dalle stagioni dei diritti a quella dei doveri. In quell’occasione lo ascoltarono.
 


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