Le mosse di Pirlo che hanno curato la Juve

Dall’emergenza alle certezze grazie alla forza di Cuadrado-Alex Sandro al recupero di Chiellini, alla mediana e ai ruoli di Chiesa e Kulusevski
Le mosse di Pirlo che hanno curato la Juve© ANSA
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Dalla sera di Roma-Juventus 2-2 sono passati 131 giorni, che equivalgono a un girone di campionato, un girone di Champions League, ottavi, quarti e una semifinale di Coppa Italia e una Supercoppa, precisamente 29 partite e Pirlo alla fine è arrivato al punto. Come spesso ripete proprio il giovane allenatore della Juve, se fosse stata una stagione normale, con le amichevoli estive, probabilmente avrebbe impiegato meno tempo, e soprattutto meno gare ufficiali, per trovare l’equilibrio di squadra, invece gli esperimenti, le novità, i cambiamenti, tutto questo è stato provato in partite vere.

La mossa giusta: il recupero dei terzini titolari

La sera dell’Olimpico, 27 settembre scorso, la Juventus si salvò solo col risultato, ma soffrendo il calcio della Roma dal primo all’ultimo minuto. Non è stato un percorso semplice e tutt’oggi, nonostante abbia raggiunto un buon livello di rendimento, è una squadra da perfezionare anche perché il suo calcio non sempre entusiasma, però in questi 131 giorni il passo avanti è stato evidente. Il primo punto è legato al ritorno dei terzini titolari. Frabotta più che un’idea era un’emergenza. Alla Juve mancava un vero sostituto di Alex Sandro, rimasto fuori troppo a lungo, prima l’infortunio muscolare poi il virus. Frabotta era un giocatore che Pirlo avrebbe allenato se non fosse stato promosso in un amen dalla Under 23 alla prima squadra, gli ha dato fiducia perché non poteva fare altrimenti e in qualche partita se l’è pure cavata bene, ma Alex Sandro, ovviamente, è di un altro livello. Un conto è la coppa di terzini Danilo-Frabotta, un conto Cuadrado-Alex Sandro. In effetti più del brasiliano è stato il pieno recupero del colombiano ad aumentare lo spessore della Juventus. Da almeno tre anni (da quando Allegri lo inventò terzino nella famosa partita di San Siro contro l’Inter, aprile 2018) Cuadrado è fra i primi tre giocatori della Juventus per continuità di rendimento e se la gioca con Hakimi e Calabria come miglior terzino destro della Serie A. Anche lui alla prese col covid, è rimasto fuori quasi tutti gennaio e al rientro, in Supercoppa e martedì a San Siro, ha restituito alla Juve un’incredibile energia sulla sua fascia.

Il recupero di Chiellini

Era mancato a Sarri nella stagione scorsa ed è mancato a Pirlo nella prima parte di questa stagione: Chiellini non sarà un titolare fisso, ma ora la Juve sa di avere una garanzia in più in difesa. Giorgione è l’anima di Bonucci che, sapendo di poterci contare, acquista certezze. E’ una coppia in cui le qualità si fondono alla perfezione. E quanto a certezze ne ha trovate anche il centrocampo che Pirlo continua a ruotare. Questo largo coinvolgimento consente ai 5 centrocampisti di non perdere mai la condizione e di avere continue motivazioni. Nessuno è sotto i 1.000 minuti di partita: Ramsey è a 1.113, Arthur a 1.203, McKennie a 1.391, Rabiot a 1.510 e Bentancur a 1.810.

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