Cristiano Ronaldo furioso con l'arbitro: rabbia a fine partita 

L’attaccante portoghese ci ha provato ma nel finale gli è stato negato un rigore
Cristiano Ronaldo furioso con l'arbitro: rabbia a fine partita © EPA
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Il dito indice alzato come a mostrare il numero uno. E’ il primo minuto della ripresa e la Juve ha appena subìto il secondo gol. Ancora all’alba, ancora una volta dopo pochi secondi, come nel primo tempo dopo l’erroraccio di Bentancur. Ronaldo è sconsolato e sottolinea ai compagni il preoccupante deja-vu. C’eravamo lasciati con l’impresa a Barcellona e la doppietta su rigore del fenomeno davanti a Messi. Settantuno giorni dopo, è tutta un’altra storia.

Ci sono pochi sorrisi, non c’è l’euforia del Camp Nou. Non è la notte di Cristiano, non è la notte della Juve, anche se il guizzo di Chiesa la premia e la tiene in vita, dopo aver rischiato di affondare. Non è la notte di CR7, che chiude sfogando la sua rabbia contro l’arbitro Del Cerro Grande per un contatto in area ad una manciata di secondi dalla fine: Ronaldo dribbla di tacco a rientrare, Mbemba non riesce a frenarsi, lo tocca con il ginocchio. Cris va giù, protesta, ma la gara finisce. Il direttore di gara fa segno di aver consultato il Var, ma il portoghese non ci sta e, nervoso, si fa sentire uscendo dal campo.

La brutta serata di Cristiano Ronaldo 

Dopo Messi, asfaltato da Mbappè, anche Ronaldo non ride. Sta per cambiare la storia? Ancora una volta la Juve stecca l’andata degli ottavi: dopo l’Atletico Madrid, dopo il Lione, ecco il Porto. Lo spettro di una nuova eliminazione precoce si ripresenta. Adesso servirà nuovamente una notte da super eroe per Cristiano: due anni fa contro i Colchoneros, CR7 ha fatto il fenomeno; lo scorso agosto è arrivato ad un passo dal ribaltare da solo l’OL. Stavolta basterà un gol per arrivare ai quarti ma servirà necessariamente un’altra Juve e servirà un altro Ronaldo. La Champions è il suo regno, dagli ottavi in poi Cris detiene il record di 67 gol in 81 partite. Da quando è sbarcato sul pianeta bianconero, aveva firmato lui tutte e sette le reti juventine nella fase ad eliminazione diretta. Stavolta è toccato a Chiesa lasciare aperta la porta della speranza.

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