Nell’alfabeto delle panchine, quello che va dalla A di Allegri alla Z di Zidane, ci si può regalare come i bambini alle elementari che fanno ohhh e restare stupiti dinnanzi al tourbillon d’ipotesi: perché ora che sta per calare il sipario sui campionati, un altro se ne alzerà su questa fiera dei sogni che si chiama mercato, e le emozioni, visti gli attori che si alterneranno sul palcoscenico, sembrano garantite. C’è una sola certezza in questi pallidi pomeriggi di primavera inoltrata e bisognerà aspettare (almeno) sino al prossimo weekend per godersi il più grande spettacolo del Terzo Millennio, inaugurato dalla Roma in maniera assai special (one) e che verrà garantito da quella mezz’Europa che sta inseguendo personaggi in cerca d’autore. Di “pirandelliano” non c’è assolutamente nulla, semmai si passerà da una corrente di pensiero all’altra, da una filosofia a dogma, da un’idea ad un’altra esattamente diversa e forse contraria, però lasciando che stavolta si recitino copioni scritti dai migliori sceneggiatori presenti nel Grande Barnum.
La scelta tocca ad Allegri
O forse Zidane, vai a capire: perché tutto comincerà, seriamente, nell’istante in cui sarà chiaro il destino di Zizou, che dal Real Madrid sembra possa andarsene o anche no. C’è in calendario un appuntamento (decisivo) con Florentino Perez, sarebbe stato fissato per lunedì, e nelcaso in cui Zidane dovesse staccarsi, Allegri diventerebbe il principale riferimento per la Casa Blanca a cui potrebbe essere romanticamente opposto Raul Gonzalo Blanco, un totem.
La Juventus che fa?
La Vecchia Signora, dando un’occhiata in bacheca, si ritrova una Supercoppa e una Coppa Italia e domenica sera, chi può dirlo? Magari potrebbe anche scoprire che da quest’annata turbolenta, sviluppatasi nel caos, emergeranno comunque un posto in Champions, dentro 50 milioni: Pirlo è aggrappato soprattutto a quella dimensione, che altrimenti potrebbe aprire ad altri
scenari, Allegri incluso.
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