© ANSA Juve, jolly Chiesa al tavolo Champions
TORINO - Fattore Chiesa. Il 2022 riporterà Federico al centro della Juve, dopo che l’infortunio muscolare patito contro l’Atalanta lo ha messo fuori dai giochi da quasi un mese. La sua assenza è stata tutt’altro che indolore in un attacco che segna con il contagocce e che di tutto aveva bisogno tranne che di perdere una delle sue stelle per un periodo così lungo e durante un tentativo di rimonta complicato e che non ammette pause. Ora però la luce in fondo al tunnel si vede, eccome. Tanto che Massimiliano Allegri, dopo la vittoria sul Cagliari, ha sottolineato che il ragazzo «sta decisamente meglio». La lesione al bicipite femorale della coscia sinistra è ormai alle spalle: il recupero è avvenuto nei tempi previsti e, forse, anche un po’ più velocemente rispetto alle attese, tanto che già da giovedì prossimo, quando i bianconeri riprenderanno la preparazione dopo le vacanze, Fede sarà di nuovo in gruppo e inizierà a mettere nel mirino lo scontro diretto contro il Napoli della Befana. L’obiettivo è di salire di condizione progressivamente per essere di nuovo decisivo, specie tra gennaio e febbraio in cui la Juve si giocherà la stagione in tutte le competizioni.
Jolly
Allegri potrà spendere il jolly Chiesa al tavolo della rimonta che ha come traguardo le prime quattro posizioni della classifica per centrare la prossima Champions League. Già, l’Europa. All’orizzonte ci sono pure gli ottavi di questa Champions e l’ostacolo Villarreal da saltare. Senza dimenticare la Supercoppa, da conquistare contro l’Inter, e l’inizio del cammino in coppa Italia. Aff rontare questo percorso con l’ex viola fa tutta la differenza del mondo. La Juve che fatica a segnare ha bisogno infatti dei suoi sprint a tutta velocità e dei suoi gol. Finora Federico ha realizzato un solo gol in campionato, contro lo Spezia, mentre in Champions ha firmato il successo sul Chelsea allo Stadium e una rete nel poker allo Zenit San Pietroburgo. Tre in tutto, quindi. Lo scorso anno, all’esordio in bianconero, è arrivato a 14 in 43 partite. Non c’è dubbio che se riuscisse a toccare, o avvicinare, i medesimi livelli, la Juve potrebbe davvero sorridere. Anche quest’anno la partenza è stata a piccoli passi: nuovo allenatore, nuova fi losofi a, un feeling che non è scattato immediatamente con Max, che si è dedicato sempre molto a lui in allenamento.
Gol e speranza
La speranza del mondo bianconero è che Chiesa replichi poi il cammino della passata stagione perché, quando si è sbloccato, non si è più fermato. Nel club prima e in Nazionale poi. C’è la sua firma, infatti, sul successo in coppa Italia della Juve sull’Atalanta dello scorso maggio, così come sulla cavalcata degli azzurri agli Europei conclusa con il trionfo di Wembley. Le reti all’Austria agli ottavi e alla Spagna in semifinale, tra l’altro, gli hanno fatto conquistare una dimensione internazionale. Il percorso naturalmente non si è compiuto perché, a 24 anni, i margini di miglioramento sono ancora amplissimi ed è su questo che sta insistendo Allegri. Anche perché Chiesa è uno dei simboli del rinnovamento generazionale che sta portando avanti la Juve. Adesso Fede si inserirà nuovamente in un meccanismo che, piano piano, passo dopo passo, sta iniziando a funzionare e che ha altrettante prospettive di crescita. Esterno d’attacco nel 4-2-3- 1 e nel 4-3-3, i due vestiti che Max ha scelto per la Signora, ma pure punta centrale, come accaduto in emergenza contro il Chelsea.