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ROMA - Niente Dybala, niente super tridente in Champions League. Era previsto, dopo che la Joya è stato costretto ad abbandonare il derby all’alba del secondo tempo per un problema muscolare. Era nell’ordine delle cose, nonostante nelle ore immediatamente successive alla sfida con il Torino fosse cresciuta un po’ di fiducia, fosse emersa una speranza che Paulo potesse essere convocato. Ieri è arrivata la conferma: il Diez è costretto ad fermarsi per circa 10 giorni a causa di «un’elongazione del muscolo semitendinoso della coscia sinistra». Niente Villarreal, quindi. [...]
Vlahovic e il debutto in Champions
Il primo riflesso dello stop della Joya è sulla sfida di Champions di domani sera. Contro il Villarreal, Massimiliano Allegri non potrà schierare il trio delle meraviglie; ne restano solo due, Vlahovic e Morata. La Juve si aggrappa a Dusan e Alvaro e alla loro voglia di immediato riscatto dopo la prova opaca, soprattutto del serbo, nel derby. DV7 è al debutto assoluto in Champions League e quindi ha una carica e una motivazione supplementare, tanta è la voglia di dimostrare il suo valore in campo continentale, visto che per età e talento viene accostato a Haaland (retrocesso in Europa League con il suo Borussia Dortmund) e Mbappè, eccezionale trascinatore del Psg contro il Real Madrid (e non solo). Un passo alla volta, in ogni caso. Innanzitutto Vlahovic punta, come d’altra parte il resto del gruppo, a ritrovare quella brillantezza fisica mancata contro il Toro, dopo che in settimana erano stati innalzati i carichi di lavoro. E poi, naturalmente il gol, che manca da due partite. Stesso discorso per Morata, fondamentale arma tattica del tridente e rigenerato da attaccante esterno, ma pure lui a digiuno da troppo. Nel 2022, lo spagnolo ha segnato soltanto una volta, in coppa Italia su rigore contro la Sampdoria, mentre in campionato è rimasto a secco e non fa centro da due mesi, ovvero dalla trasferta di Bologna.
Le scelte di Allegri contro il Villarreal
Vlahovic e Morata, insomma. Con chi a fianco? Cuadrado è la prima opzione per riproporre un tridente più equilibrato ed elastico, con il colombiano che in fascia può trasformare il 4-3-3 in 4-4-2. L’alternativa, ancora più di sostanza e copertura, è rappresentata da McKennie, nel caso Allegri decidesse di tenere Cuadrado come arma dalla panchina o di arretrarlo come terzino destro. Già, la difesa: qui ci sono gli altri problemi. Perché Chiellini è fuori, come Rugani, pure lui “vittima” del derby. Il centrale ha rimediato, nel riscaldamento pre-partita, «un’elongazione del bicipite femorale della cosca sinistra» e pure per lui lo stop è di circa 10 giorni. Resta Bonucci, anche lui reduce da un problema muscolare alla vigilia del Toro. Leo potrebbe fare un miracolo e oggi è atteso in gruppo nell’allenamento di rifinitura prima della partenza per la Spagna. Nel caso, sarebbe tra i convocati e potrebbe andare (almeno) in panchina. Allegri, infatti, non vuol forzare i rientri. Al centro della difesa toccherà quindi a Danilo accanto a De Ligt, con Alex Sandro a sinistra e De Sciglio a destra. A centrocampo, l’unico sicuro del posto appare Rabiot; per il resto, è ancora l’ora dei ballottaggi: tra Zakaria e McKennie (che, come detto, potrebbe anche scalare sulla fascia per Cuadrado) e tra Arthur e Locatelli.