Ripartenza Juve, Allegri adesso non può più fallire

Mentalità, modulo, organico da definire: il tecnico deve ricostruire tutto e tornare subito a vincere
Ripartenza Juve, Allegri adesso non può più fallire© Juventus FC via Getty Images
Filippo Bonsignore
4 min

TORINO - Ecco la Juve di Max. Si riparte, via alla stagione: ieri il raduno, oggi il primo allenamento alla Continassa con il gruppo al completo. Inizia la grande rincorsa al Milan; inizia il percorso di rinascita dei bianconeri. La missione è chiara fin dal termine della scorsa stagione: tornare a vincere. Non ci sono alternative per la Signora, dopo aver chiuso senza titoli la prima annata dopo una decade ricca di ben 19 trofei. Non ci sono alternative per Allegri, che non può più sbagliare. Pure per lui i bonus sono finiti perchè una Juve ancora lontana dal vertice, una Juve di basso profilo, che gioisce per l’obiettivo minimo di un quarto posto non è più accettabile. Specie dopo l’alba di un mercato che ha portato già due pesi massimi come Di Maria e Pogba (il cui acquisto sarà ufficializzato oggi). Due campioni, due giocatori in grado di fare subito la differenza, di incidere e di far svoltare immediatamente un gruppo che necessitava enormemente di qualità e di leadership. Non a caso, sono stati loro i primi due nomi fatti dal tecnico alla società per cambiare marcia. Nel Fideo e nel Polpo, Allegri ha identificato i rinforzi imprescindibili per una Juve che intende tornare al centro della scena e a recitare da protagonista. Ed è stato accontentato.

 

La strada è tracciata

La strada è tracciata, insomma, e i fuochi d’artificio di questi giorni sono certo il modo migliore per intraprendere il cammino verso il ritorno al successo e rappresentano, allo stesso tempo, un chiaro messaggio alla concorrenza. L’opera della dirigenza sul mercato, in ogni caso, è tutt’altro che conclusa. C’è il nodo De Ligt da sciogliere e non è un tema da poco, considerato l’impatto che un suo addio potrebbe avere su una difesa che nelle ultime due stagioni è stata tutt’altro che irreprensibile. Servirebbe, nel caso, un sostituto di pari caratura, se non addirittura provvedere a due innesti. Ci sono diverse cessioni da completare, in particolare a centrocampo, dove Arthur e Ramsey non rientrano più nei programmi e dove gli unici punti fermi sono Locatelli e Pogba. E ci sono altre esigenze cui rispondere, a cominciare da un regista (Paredes?) che possa ovviare all’assenza del playmaker che tanto si è avvertita nelle ultime stagioni, per proseguire con un esterno (piace eccome Molina) e con il vice Vlahovic, che potrebbe essere Arnautovic ma non bisogna escludere del tutto l’opzione di un ritorno di Morata.  

Le prospettive della nuova Juve

Come sarà la Juve di Max? Innanzitutto, dovrà essere immediatamente vincente; una partenza fotocopia di quella della scorsa stagione non sarebbe ammissibile, specie in una stagione così atipica come quella all’orizzonte, con lo stop a metà novembre per i Mondiali, che impone un avvio sprint. Dal punto di vista tattico, il vestito base confezionato da Allegri sarà il 4-3-3, con Vlahovic faro e terminale della manovra, innescato dagli assist di Di Maria e Chiesa, quando tornerà, e dagli inserimenti di Pogba. Il canovaccio prevede una squadra solida, fisica, verticale, capace di giocare ad velocità, in profondità. La nuova Juve è al cancelletto di partenza: inizia la rincorsa, non si può più fallire.


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