Juve, una Signora sfiga

Juve, una Signora sfiga© LAPRESSE
Roberto Perrone
3 min

Com’era quel detto sulla sfiga che ci vede benissimo? Dopo Paul Pogba anche l’altro acquisto più significativo del mercato estivo bianconero 2022, Angel Di Maria, finisce ai box. Ed è già preoccupazione. Lo “spaghetto” si è fatto male proprio nel finale della sua prima partita ufficiale, un esordio fiammeggiante con gol, assist, rabone, giochi di prestigio, tifosi con gli occhi lucidi. Le infermerie affollate non appartengono solo alla Juventus o alle squadre italiane. Il Liverpool di Jurgen Klopp, in Premier League, ha perso Djogo Jota e Firmino, Thiago, Alex-Oxlade Chamberlain e Curtis Jones e poi Joel Matip. Gli infortuni accadono anche se è giusto chiedersi se l’usato sia veramente sicuro e l’anzianità di servizio di alcuni giocatori non porti con sé un maggiore rischio infortuni, a causa dell’usura, della lunga militanza. Inoltre a chi ha più anni di calcio nella gambe, occorre più tempo per riprendersi.



Non esiste una controprova, naturalmente, in infermeria finiscono anche i giovani, purtroppo. Possiamo porre solo domande e sottolineare ancora una volta che la scelta della Juventus e della maggioranza delle squadre italiane di affidarsi a giocatori svincolati, di ritorno, in prestito, a fine carriera. La Juventus è il simbolo di un movimento che non pensa in prospettiva ma solo all’immediato. Vincere subito, ottenere il massimo risultato nel breve termine, vedere come va e poi ricostruire tra un anno, se occorre e se si hanno le risorse necessarie. E meno male, per la Juventus, che a differenza dei tre campionati precedenti non è avvenuto il cambio dell’allenatore a fine stagione, con l’allontanamento di quello in carica come nel 2019 (via Allegri), 2020 (via Sarri), 2021 (via Pirlo). Un po’ come un anno fa, il club ha scommesso molto sull’uomo in panchina. Certo, la campagna di rafforzamento è stata più ricca in questa lunga estate calda rispetto a quella del 2021, ma ancora una volta pare che il garante unico sia Max Allegri. Garante anche di una squadra che dovrà proseguire in ogni caso, anche dovendo sopportare/supportare le assenze. In questo anno sociale bislacco, diviso, per molti giocatori, in tre campionati, tra apertura, Mondiale e chiusura, gli infortuni, la fatica, la stanchezza saranno sicuramente superiori a quelli di una stagione normale. E bisogna cavarsela con quello che si ha a disposizione. Non vale solo per la Juventus, ma anche per tutte le altre.


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