Juve, cambiare si può. E Zidane merita almeno un tentativo

Agnelli ha rinviato a fine stagione ogni decisione sul futuro di Allegri, confermato anche dopo l'umiliazione di Haifa. Eppure, in Europa la tendenza è un'altra: negli ultimi cinque anni tredici panchine sono cambiate in corsa, a livello dei top club. E in diversi casi l'esonero ha fatto solo bene ai club che l'hanno deciso (Bayern e Chelsea sono diventati campioni d'Europa). Zizou è in cima alla lista degli allenatori attualmente liberi: punta a guidare la Francia dopo il Mondiale, ma chi l'ha detto che rimarrebbe insensibile al richiamo della 'sua' Juve?
Juve, cambiare si può. E Zidane merita almeno un tentativo© EPA
Xavier Jacobelli
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Andrea Agnelli ha rinviato a fine stagione ogni decisione sul futuro di Allegri. Dal discorso di Haifa, dopo le legnate del Maccabi: "Faccio fatica a pensare a un cambio di allenatore, non è colpa sua se non vinciamo un tackle. Non dipende da un uomo solo, ma da 80-90. Dobbiamo chiedere scusa ai tifosi che, in questo momento, fanno fatica a girare per strada. Cambiare tecnico? Siamo completamente fuori linea. Non ci sono responsabilità individuali, la Juve le verifiche le ha sempre fatte a fine anno. L'orizzonte temporale è la fine della stagione". Nell'attesa, è interessante constatare come, a livello di top club, in Europa la tendenza in caso di crisi sia decisamente un'altra. Negli ultimi cinque anni, diverse società hanno cambiato guida in corsa scoprendo che l'esonero, per quanto molto doloroso e molto costoso, sia risultato una medicina efficace contro il logorio del calcio moderno. Bayern e Chelsea sono diventati addirittura campioni d'Europa. I tedeschi hanno licenziato Kovac all'inizio dell'annata 2019/2020, nonostante egli avesse vinto Bundesliga e Coppa di Germania nella stagione precedente: Flick, il suo successore, ha addirittura centrato il Triplete. E che dire di Tuchel, fresco di licenziamento dei Blues perché evidentemente colpito dalla legge del contrappasso: prende il posto di Lampard il 25 gennaio 2021, arriva quarto in Premier, ma vince la Champions e poi il mondiale per club.

Zinedine Zidane non è stato altrettanto fulmineo: quando il Real caccia Lopetegui, il 29 ottobre 2018, prima affida la squadra a Solari; poi, l'11 marzo 2019 richiama Zizou che fra il 4 gennaio 2016 e il 26 maggio 2018 si era coperto di gloria alla guida dei Blancos: 3 Champions League consecutive; 2 Supercoppe Uefa, 2 mondiali per club; 2 volte campione della Liga; 2 Supercoppe di Spagna. Il secondo ciclo 2019-2021 frutta all'ex juventino una Liga e una Supercoppa spagnola. Quindi, la decisione di lasciare il Real, il primo anno sabbatico e il secondo, appena iniziato. A Parigi dicono che Zidane aspetti solo di succedere a Deschamps dopo il Mondiale in Qatar. Ma davvero la Juve non farà nemmeno un tentativo per prenderlo? Certo, non bisognerebbe aspettare la fine della stagione. Zizou sarebbe accolto a braccia spalancate da una tifoseria che l'ha sempre nel cuore. Operazione troppo costosa, considerati gli oneri del contratto di Allegri? Senza dubbio. Tuttavia, con un piede e mezzo fuori da questa Champions; l'incertezza sulla qualificazione alla prossima; la montagna di milioni che andrebbero in fumo, sicuri non valga la pena di tentare Zidane?


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