Juve: Processo da spostare. Ma adesso l’indagine può allargarsi ad altri club

Istanza in Cassazione per trasferire la competenza alla procura di Milano oppure a quella di Roma
Juve: Processo da spostare. Ma adesso l’indagine può allargarsi ad altri club© Juventus FC via Getty Images
Nicola Balice
5 min

TORINO - È stata depositata ieri la richiesta di rinvio a giudizio per la Juventus e dodici persone tra dirigenti ed ex dirigenti, compresi Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici e Maurizio Arrivabene. Le accuse principali restano quelle di falso in bilancio e false comunicazioni al mercato, attraverso le indagini che hanno seguito due filoni principali: quello delle presunte plusvalenze fittizie e quello delle manovre stipendi. Ora in Procura si attende l'udienza preliminare, la posizione degli indagati potrebbe anche aggravarsi. Oggi il Cda (in prorogatio) potrebbe riunirsi per le nuove modifiche al bilancio. Intanto, prima mossa della difesa del club bianconero: depositata un'istanza di 26 pagine alla Procura generale di Cassazione per richiedere la competenza della Procura di Milano, dal momento che la presunta manipolazione del mercato azionario che rappresenta «il contestato reato più grave, si è consumato a Milano» (o in subordine alla Procura di Roma).

Le altre

Parlando di plusvalenze (per un totale di circa 155 milioni) e magari di accordi privati non depositati relativi alla compravendita di calciatori, vien da sé che le operazioni coinvolgevano di volta in volta altre società. Così gli atti dalla Procura di Torino possono essere mandati anche altrove, per potenziali indagini che potrebbero riguardare società come Genoa o Atalanta. A proposito del club bergamasco e di altre società italiane ed europee (tra le tante anche Sampdoria, Empoli, Sassuolo, Udinese), la Procura di Torino individua partnership consolidate che «oltre a porre in pericolo la lealtà della competizione sportiva, presentano un duplice riflesso». Primo, «tali rapporti influenzano le operazioni, talvolta concluse a condizione di favore, con corrispettivi lontani dal fair value». Secondo, «i rapporti in questione sfociano in rapporti di debito/credito tra le società opachi e non corrispondenti alla rappresentazione pubblica fornita». A conferma di tali rapporti arriva anche lo sfogo di Federico Cherubini nell'ormai famosa cena con Stefano Bertola di luglio 2021, quando la trattativa con il Sassuolo pe Locatelli era in una fase di stallo: «Demiral non sapevano neanche chi era, dovevamo prenderlo noi ma non avevamo posto». E ancora in risposta a Bertola («Gliel'avevate ordinato voi? L'avevate visto voi?»), Cherubini rincara: «A loro gli abbiamo portato l'agente nella sede, serviva una società, noi non potevamo in quel momento pagare 10 milioni, loro possono farlo però quel servizio l'hai pagato! Perché lo hai ricomprato a 16/18. Però il rischio è che se andava male...». Con Bertola che chiude: «...finché non ti sgamano!». Sempre Cherubini si lamenta ancora di Carnevali: «Se le condizioni che mi dai sono quelle che dai a Edu dell'Arsenal, che non hai mai visto in vita tua, qual è il valore aggiunto della relazione decennale? Che fine han fatto gli 8 milioni che hai guadagnato in 6 mesi con Demiral che non sapevi chi era? Il nostro decisivo appoggio quando hai preso Sensi? La valorizzazione di Zaza? I 13 milioni che hai preso con Lirola?».

Stipendi e Ronaldo

Riguardo le manovre stipendi, secondo gli inquirenti ci sarebbero infatti oltre 30 milioni che non tornano nei conti, la maggior parte legata alla famosa “carta di Ronaldo” che non è stata trovata ma è stata ricostruita dai pm. In tre mosse secondo anche la ricostruzione de Il Fatto Quotidiano: a maggio 2021 ecco un ulteriore differimento delle mensilità congelate in seguito all'accordo collettivo (prima carta), circa 19,5 milioni lordi da dilazionare nella stagione successiva come integrazione salariale in caso di permanenza (seconda carta), altrimenti sarebbero stati incassati come incentivo all'esodo (terza carta, quella famosa mancante) nonostante non ci sia traccia di un versamento dopo la sua cessione pur trattandosi di soldi a cui CR7 non intenderebbe rinunciare. Più in generale, il clima è descritto da un dialogo del 2020 tra Leonardo Bonucci e Paratici. «Scusa, Fabio, io mi fido di te ma se poi arriva un altro?». «Leo, la Juve è quotata in borsa, è degli Agnelli. Vuoi che succeda il finimondo per due stipendi?».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Juve, i migliori video