Intercettazioni Juve, Agnelli e la mer… che sta sotto: “Ci schiantiamo”

Tra le carte in mano alla procura emergono delle chiamate tra i dirigenti bianconeri: "Non era solo il Covid e lo sappiamo bene"
Intercettazioni Juve, Agnelli e la mer… che sta sotto: “Ci schiantiamo”© LAPRESSE
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Il filone d'indagine della Procura di Torino sulle presunte plusvalenze fittizie e sulle "manovre stipendi", che coinvolgono la Juventus, fanno emergere nuovi elementi. Dalle carte in mano agli inquirenti sono spuntate delle intercettazioni tra i dirigenti bianconeri. Tra le carte della richiesta di applicazione di misure cautelari (respinta dal Gip) presentata dai pm lo scorso 30 giugno, emerge un'intercettazione di Arrivabene, che dichiara: "Fatti i conti della serva noi dovevamo fare per star tranquilli, un aumento di 650 milioni, non di 400... per sanare". Il 3 settembre 2021 Andrea Agnelli parla al telefono con lo stesso Arrivabene: "Non era solo il Covid e questo lo sappiamo bene. Dall’altro abbiamo ingolfato la macchina con ammortamenti e soprattutto la m... perché è tutta la m... che sta sotto che non si può dire".

I rapporti con i procuratori

Le indagini della Procura vertono soprattutto sulla questione fatturazione, per operazioni con i procuratori sportivi. Tra le intercettazioni, molte riguardano Davide Lippi: "Devo piglià 4 e 50 di vecchio, sono due anni che sto aspettando di mettere a posto i soldi vecchi...che ti devo dire, cioè l'operazione di Spinazzola", che invece vide Gabriele Giuffrida come intermediario. Lippi avrebbe voluto recuperare qualcosa con il rinnovo di Chiellini, ad agosto del 2021. "Finalmente con questo rinnovo io posso sistemare le mie cose, questi erano gli accordi con Fabio", nonostante l'opposizione di Agnelli, che si era occupato della trattativa ("Che ha fatto? Due telefonate a Spinazzola", "E di Giorgio non ha mai fatto un c... Davide"). 


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