La Juve che verrà: ecco tutti i nomi

Da Berta a Massara, da Tare a Giuntoli: profili di livello per la scelta del nuovo diesse. E in casa c’è Manna (Next Gen)
La Juve che verrà: ecco tutti i nomi
Nicola Balice
4 min

Le chiamate sono in agenda. Se non sono già state effettuate, prima o poi partiranno. È molto più che una semplice sensazione, sembra proprio la reale intenzione della nuova-vecchia Juve che si sta pianificando, più in Exor che alla Continassa. L'impronta di John Elkann sarà totale anche quando l'operato del futuro presidente Gianluca Ferrero e del suo governo tecnico potrà definirsi concluso, quando l'aspetto sportivo tornerà in cima alle priorità che oggi inevitabilmente sono altre. E allora quelle tentazioni sono in agenda, i nomi di Beppe Marotta e Alessandro Del Piero salvati tra le chiamate rapide. Per tornare a respirare quell'aria di rinascita, come nella prima versione dell'Andrea Agnelli presidente. 

Marotta...

Non è ancora stato contattato, chi è vicino a Marotta continua a ricevere le stesse risposte e non potrebbe essere altrimenti. In casa Inter d'altronde c'è tanto da fare, le situazioni delicate da gestire non mancano, sia societarie che tecniche. Distrazioni non sono ammesse. Anche perché se la chiamata di Elkann dovesse arrivare, come sembra e si sussurra senza particolari pruderie in zona Exor, difficilmente lo stesso Marotta saprebbe restare insensibile: lui è diventato il dirigente di riferimento in Italia proprio dopo il salto alla Juve, la Juve è tornata grande (forse) come mai prima proprio con Marotta a tenere insieme pezzi e ambizioni tra Agnelli e Paratici, Conte e Allegri. E Marotta fu una scelta soprattutto di Elkann, molto meno determinante invece quando gli venne dato il benservito.

...E Del Piero

Di messaggi tra la Juve che verrà e Del Piero, invece, ci sono già stati. Per Ferrero e non solo, Alex rappresenta il profilo ideale per il ruolo di vicepresidente, lo stesso Del Piero ha anche pubblicamente aperto a un dialogo. Poi però bisognerà parlare, tanto e di tutto, in bianco questa volta non firmerebbe, c'è troppo in ballo:competenze, ruolo effettivo, responsabilità, tempi. La casa a Torino ce l'ha ancora, la Juve da qualche mese è tornata a essere casa sua come dimostra il ritorno all'Allianz Stadium a distanza di dieci anni esatti da quando era uscito di scena. Però ci si dovrà confrontare, a lungo. 

Il Ds

Oltre ad avvocati, commercialisti, esperti di vario tipo, ci sono quindi due nomi (tra i nomi) che rappresentano degli obiettivi nella specialissima campagna acquisti di Ferrero. Ma la nuova Juve sarà tale a ogni livello. Se il futuro di Allegri (con il fantasma di Antonio Conte che ritorna) potrà dipendere sostanzialmente dai risultati, quindi dallo stesso Max, tutta l'area sportiva sarà rinnovata: chi è rimasto in sella dovrà assumersi maggiori responsabilità da qui a fine stagione, ma salvo cambi di rotta poi dovrà salutare, da Federico Cherubini a Marco Storari. Si inseguono quindi le voci per un nuovo ds, piace il profilo internazionale di Andrea Berta ed è apprezzato quello silenzioso di Frederic Massara (più chiacchierati altrove che a Torino i vari Giuntoli o Tare), da tenere d'occhio anche la soluzione interna con Giovanni Manna: il responsabile della Next Gen è dirigente giovane e molto gradito alla proprietà bianconera per quanto anche lui risucchiato nel recente ciclone, l'ipotesi di farlo crescere sotto l'ala di un dirigente esperto (che poteva essere Cherubini, che potrebbe essere Marotta) resta in piedi. È presto, la corsa al ds è appena iniziata.


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