Inchiesta Prisma, così Elkann ha segnato il primo gol per la Juve

L'azzeramento del Cda, imposto il 28 novembre scorso dal proprietario del club; la conseguente riscrittura del bilancio, come richiesto dai Pm e dalla Consob; l'insediamento di un nuovo consiglio d'amministrazione, previsto per il 18 gennaio: ecco ciò che ha determinato oggi la rinuncia della Procura di Torino all'appello per ottenere le misure restrittive a carico di Andrea Agnelli e degli altri indagati. Il passaggio decisivo, presumibilmente in calendario all'inizio di febbraio, quando il Gup si pronuncerà sulla richiesta di rinvio a giudizio di Agnelli, di altri 11 indagati e della stessa Juventus, presentata dai magistrati inquirenti
Inchiesta Prisma, così Elkann ha segnato il primo gol per la Juve© ANSA
Xavier Jacobelli
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TORINO - L'udienza in camera di consiglio era stata fissata per il 21 dicembre, ma non si terrà. Oggi la Procura di Torino ha rinunciato all'appello contro il parere negativo formulato a metà ottobre dal Gip Ludovico Morello che aveva bocciato la richiesta di misure restrittive a carico di Andrea Agnelli e di altri undici indagati nell'inchiesta Prisma sui conti del club bianconero, nonché del sequestro cautelativo di 437 mila euro a carico della Juve. Motivazione: mancanza di rischio di reiterazione del reato, poiché le manovre stipendi erano legate all'emergenza Covid, considerato "un periodo storico non attuale". Se la metafora calcistica è consentita, la decisione odierna della Procura è il primo gol per la Juve segnato da John Elkann nella delicatissima partita Prisma. L'azzeramento del Cda, imposto il 28 novembre scorso dal proprietario del club; la conseguente riscrittura del bilancio, come richiesto dai Pm e dalla Consob e che verrà approvato il 27 dicembre dal Cda dimessosi e ora in regime di prorogatio; l'insediamento di un nuovo consiglio d'amministrazione, previsto per il 18 gennaio: ecco ciò che ha determinato la mossa della Procura. In attesa del passaggio decisivo dell'inchiesta, presumibilmente in calendario all'inizio di febbraio, quando il Gup si pronuncerà sulla richiesta di rinvio a giudizio di Agnelli, di altri 11 indagati e della stessa Juventus, depositata il 30 novembre dai magistrati inquirenti. Le ipotesi di reato formulate riguardano presunte plusvalenze artificiali per 155 milioni di euro, presunte notizie false sulla manovra stipendi, perdite d'esercizio inferiori alle reali. E quindi: false comunicazioni sociali, manipolazione del mercato, dichiarazioni fraudolente con utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, ostacolo alle autorità di vigilanza. La Juve e gli indagati hanno sempre respinto ogni accusa, rivendicando la piena regolarità di ogni condotta.


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