Bufera Kean, l'ultima bravata complica la strategia e i conti della Juve

Sembrava maturato, contro la Roma il passo indietro: le conseguenze dell’espulsione ricadono anche sul club bianconero
Filippo Bonsignore
3 min

TORINO - Non è stata la prima volta e il problema è proprio qui: ci risiamo. Moise Kean è tornato all’antico e non è proprio cosa buona e giusta. Perché l’espulsione da record rimediata a Roma riporta indietro l’orologio ai tempi delle bravate che ormai sembravano superate. Pur tra molti alti e bassi, questa era apparsa davvero la stagione della possibile svolta per il giovane bomber riportato a casa nell’estate 2021 nei giorni dell’emergenza dell’addio di Ronaldo. Massimiliano Allegri l’ha rilanciato concedendogli una fiducia costante, anche per cause di forza maggiore, tanto che Kean è diventato il terzo più impiegato della rosa dopo Danilo e Kostic. La statistica racconta di 32 presenze, anche se soltanto 12 delle quali da titolare, e 7 gol. Ma, più di questi numeri, a rendere ottimista l’ambiente era stato l’atteggiamento del ragazzo, che si era ripresentato alla Continassa per la preparazione estiva in grande condizione fi sica e con la mentalità ideale. Allegri infatti lo aveva applaudito e non ha esitato recentemente a difenderlo a spada tratta dai fischi «a prescindere» dei tifosi durante i suoi momenti negativi.

Kean, 40 secondi

Tutto, però, è stato cancellato in neanche 40 secondi e nel peggiore dei modi, perché il calcione rifilato a Mancini non è un comportamento accettabile. «Moise ha sbagliato, ha subito chiesto scusa ai compagni ma ha messo in difficoltà la squadra. Ora subirà una forte multa» ha riassunto Allegri, vistosamente contrariato. E adesso al danno immediato del cartellino rosso e dell’aver lasciato la squadra in dieci proprio quando serviva uno sforzo in più per raddrizzare il risultato, ci sarà la beffa della squalifica che non sarà inferiore alle due giornate. Così Max non avrà a disposizione una alternativa preziosa in un momento difficile per Vlahovic e con Milik ancora ai box. Rotazioni praticamente azzerate. Il curriculum degli scivoloni di Moise, così, si arricchisce. Finora erano stati tutti fuori dal campo: l’esclusione dall’Europeo Under 19 per il comportamento in ritiro; i ritardi in Under 21, la festa in piena pandemia ai tempi dell’Everton (seguì lauta multa da parte del club inglese), la bocciatura del Ct Mancini alla vigilia dell’ultimo Europeo. Fino al provvedimento deciso da Allegri che lo scorso agosto lo aveva escluso per un altro ritardo dall’amichevole con l’Atletico Madrid.

Juve il futuro di Kean

Ora entra in gioco pure il futuro, perché la Juve ha l’obbligo di riscatto dall’Everton a fine stagione per 28 milioni più 3 di bonus, cifra enorme che si somma ai 7 milioni versati per il prestito biennale che si conclude a giugno. Il club aveva già pensato la scorsa estate ad una cessione. Adesso l’orizzonte si sposta a fine stagione ma comportamenti come quello dell’Olimpico non aiutano…


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