Del Piero parla già da vicepresidente: "In Italia tutti odiano la Juve"

Le significative dichiarazioni rilasciate dal Capitano alla Cbs in un perfetto inglese, consolidano l'ipotesi di un suo rientro in società ai massimi livelli. "La penalizzazione? Non puoi prendere una decisione a stagione in corso. Devi fare ciò che devi e se qualcuno ha sbagliato, decidere nella prossima stagione che cosa fare". "Io dirigente? Non dico sì o no. Ma il mio cuore è lì".
Xavier Jacobelli
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Sono decisamente molto interessanti le dichiarazioni rilasciate da Alessandro Del Piero all'americana Cbs Sports Golazo. L'occasione? Il commento alle partite d'andata dei quarti di finale di Champions League. Le parole del Capitano, da un lato suonano netta presa di posizione in difesa del club, la cui maglia ha indossato per 19 stagioni; dall'altro confermano l'ipotesi sempre più concreta di un ritorno alla Juve, ai massimi livelli dirigenziali. Testualmente: "La prima cosa che bisogna dire è che in Italia tutti odiano la Juve ("Everybody hates Juve. That's the first thing to say...") per comprendere completamente qual è lo scenario. C'è la possibilità che i 15 punti vengano restituiti... Quanto alla penalizzazione, in questo particolare momento non puoi prendere una decisione a stagione in corso. Dovresti andare avanti, fare quello che devi fare e se qualcuno ha sbagliato decidere nella prossima annata che cosa fare. Togliere 15 punti nel mezzo della stagione, forse ne tornano indietro 10, chi lo sa… è un po'… anche per le altre squadre. Se le restituiscono i punti, la Juve è seconda. Dunque sono montagne russe e penso che la Juve, Allegri e la squadra stiano facendo molto bene".

Del Piero non si nasconde

A Thierry Henry che gli fa notare come Del Piero non possa non avere un ruolo di primo piano nel club bianconero, Del Piero non si nasconde: "Ci sono molte voci ovviamente. Io non dico sì o no, perché è una cosa enorme, ma come ho già detto in passato il mio cuore è lì. Ho vissuto 19 anni nel club, parliamo della maggior parte della mia vita fino a poco tempo fa". Ci sono analogie con l'esperienza provata al tempo di Calciopoli? "Ho vissuto la crisi del 2006 e so che la ricostruzione di una squadra richiede molto tempo. Non giochi la Champions, perdi molte opportunità, ci sono voluti anni per tornare a vincere un trofeo, ma non ho mai avuto rimpianti per quella che è stata la mia scelta. Io ero un tifoso della Juventus prima ancora di giocare per la Juve. Oggi so come possono sentirsi i giocatori in un momento come questo nel quale non sai cosa può accadere ed è per questo che io penso che stiano facendo grandi cose. Guardo sempre quello che accade alla Juve con una visione diversa, cercando di tenere da parte il lato emotivo, ma è molto complicato".


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