Allegri, la fatica del tecnico solitario

Leggi il commento sull’allenatore della Juventus, reduce dalla bruciante eliminazione dalla Coppa Italia
Allegri, la fatica del tecnico solitario© ANSA
Xavier Jacobelli
3 min

Il sigillo d’autore sull’eliminazione dalla Coppa Italia l’ha apposto Lapo Elkann, un signore mai secondo a nessuno quanto a capacità di interpretare in tempo reale lo stato d’animo di milioni di fratelli bianconeri, in ambasce come lui. Icastico il tweet lanciato in Rete dal fratello di John, mentre sul prato di San Siro gli interisti si abbracciavano felici e gli juventini si perdevano nei loro sguardi smarriti: «Non è il nostro anno. Meglio pensare a lavorare duro sulla prossima stagione con giocatori e allenatore». Già, l’allenatore. Dicono che Massimiliano Allegrini sia perennemente sull’orlo di una crisi di nervi, vivendo uno stato d’animo in costante antinomia: nelle dichiarazioni pre e post partita egli dissimula la tensione che lo divora da mesi, come se navigasse in un personale oceano calmo. Poi, però, al tempo dei social che tutto vedono e nulla nascondono, diventano virali i reel delle sue sfuriate a bordo campo con i giocatori o con se stesso, quando lancia il cappotto o la giacca per terra e infila anzitempo il tunnel degli spogliatoi o, ancora, gli spifferi della Continassa raccontano di ruvidi confronti con i bianconeri che non fanno ciò che dice anche se dicono di farlo. La verità è un’altra: il secondo nome di Allegri dovrebbe essere Sisifo, altro che spingere il masso sino in cima alla montagna e poi, rotolato giù, ricominciare. Dilettante.

Nove mesi di difficoltà

In questi nove mesi le fatiche dell’allenatore sono state immani, da quando, quel giorno di fine luglio a Los Angeles, si fece male Pogba, la cui saga è già consegnata agli annali dell’ortopedia calcistica. E, poi, gli altri infortuni a catena; Di Maria e Paredes che ci sono e non ci sono; l’impossibilità di schierare la stessa formazione per due partite di fi la; il disastro Champions con cinque sconfitte su sei; la bufera del Cda azzerato; Agnelli, Nedved, Cherubini inibiti, cioè squalificati, cioè scomparsi dalla vita della squadra; l’inchiesta Prisma, Chiné, il -15 che è tornato +15, gli stipendi congelati, il Napoli che ha schiantato tutti e la Juve per due volte fra andata e ritorno; l’eliminazione dalla Coppa Italia, l’hashtag #allegriout che fa il pendolo con #allegriin a seconda dei risultati, però in queste ore è di nuovo il primo che impazza, il secondo vive solo nella memoria del web. Per non dire del tormentone sul mega, sciccosissimo contratto che lo lega alla Juve sino al 2025, perennemente rinfacciatogli, come se non gliel’avesse proposto Agnelli, ma avesse intimato lui ad Agnelli di firmarlo. Capite dove affondi le radici il nervosismo di Max? Se avesse una squadra lesta a dargli una mano, starebbe molto più sereno, ma, a San Siro, dalla panchina ha visto solo l’Inter.


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