Juve, la Signora non sa più graffiare

Leggi il commento sul difficile momento attraversato dai bianconeri e dai suoi attaccanti in particolare
Cristiano Gatti
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Ma questo non è corto muso, è muso cortissimo, tendente allo sfigurato. La teoria è nota: giocare tutto sulla concretezza, badando solo all’obiettivo, evitando qualunque orpello e inutili perdite di tempo, fino al momento in cui arriva il gol, basta un gol in qualsiasi modo e si porta a casa il risultato. Il gol però bisogna farlo, in un modo o nell’altro. Per un po’ la Juve l’ha fatto, ora non riesce più. C’è tutto il tempo per tirare le somme e anche qualche riga, una cosa comunque si può dire con certezza: non si può dire che in società abbiano azzeccato in pieno l’attacco.

Attacco sul banco degli imputati

Se il goleador più temibile appare attualmente Rabiot, capocannoniere bianconero con gli stessi gol di Vlahovic, otto (in campionato), qualcosasignifi cherà. Qualche ragionamento bisognerà fare, evitando magari di mandare in onda subito il disco del vittimismo, dell’accerchiamento, in Italia ci odiano, sono sempre pronti a dirne di tutti i colori, ecco, adesso anche l’attacco. Eppure, dell’attacco bisogna parlare. La Signora, ultimamente già abbastanza racchia di suo, appare adesso pure sdendata. Non la si può vedere. Quest’anno non ha mai avuto canini per azzannare, ma attualmente non riesce neanche a mordere. Là davanti non fa più male a nessuno. Fa il solletico. E dev’essere per questo che un sacco di gente si piega in due dal ridere.

Vlahovic in dissolvenza, Chiesa mai guarito, Di Maria a sprazzi

D’altra parte, non sono luoghi comuni e uno stupido generalizzare. Anche facendo una radiografi a, facciamo pure una risonanza magnetica, al sedicente reparto offensivo, il risultato parla chiaro. Nell’ordine. Vlahovic non si può dire sia quello della Fiorentina, in qualche fase ha persino illuso d’esserlo, ma per diversi problemi e vari motivi sta sempre più allontanandosi in dissolvenza. Chiesa ci sta mettendo tantissimo a guarire davvero. Kean ha qualche attimo di genio, ma anche lunghe ore con il cartello appeso “torno subito”. Milik, su, Milik non può essere la soluzione: arrivato non esattamente come prima scelta, nemmeno seconda, cerca di, ma non basta a. Poi, ci sarebbe Di Maria, che nessuno può colpevolizzare da attaccante, ma come Di Maria sì, poche volte davvero Di Maria.

"Colpa" di Allegri

Certo, colti da incontenibile libidine personale, gli Adani e gli adanisti ci spiegheranno che questo processare è ingiusto e poco intelligente (gli intelligenti sono loro, con quel Q.I. stellare), che l’attacco non c’entra nulla, che anzi gli attaccanti ci sono, ma bisogna saperli usare, sfruttare, valorizzare, insomma tutta una teoria aristotelica per ritrovarci sempre e immancabilmente al punto previsto: l’impedito è Allegri. Per cui: la Juve e la sua gente possono pensare che rimuovendo Allegri l’orrendo aspetto dell’attacco si risolva di punto in bianco, perché in quella zona si muovono fenomeni incompresi e sviliti. Se così è, alla Juve e alla sua gente, auguri.


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