Bonucci fa causa alla Juve: ecco la sua richiesta

Il difensore ha dato mandato ai propri legali per dare seguito all'azione giudiziaria nei confronti del club bianconero
3 min

Leonardo Bonucci ha deciso di agire per vie legali nei confronti della Juventus. La decisione è scaturita dall'esclusione della rosa operata dal club bianconero nei confronti dell'attuale difensore dell'Union Berlino. I legali del calciatore, Antonio Conte e Gabriele Zuccheretti, sono pronti a dare il via all'azione giudiziaria che consiste nel risarcimento danni dovuta alla mancanza delle adeguate condizioni di allenamento e preparazione a disposizione di Bonucci, il quale avrebbe subìto danni di natura professionale e di immagine. 

Il ricavato in beneficenza 

L'eventuale cifra che Bonucci incasserà dal procedimento, sarà interamente devoluta a Neuroland, associazione che sostiene le famiglie dei bambini ricoverati nel reparto di neurochirurgia pediatrica dell'Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, e Live Onlus, che attraverso il ricavato di aste di materiali appartenuti a sportivi di alto profilo acquista e dona defibrillatori da destinare a società sportive, scuole e comuni. Nell'istanza di arbitrato che sarà notificata nelle prossime ore, la difesa di Bonucci ha nominato il prof. Massimo Coccia come arbitro di propria designazione.

"È una questione di principio"

Per Bonucci si tratta di una questione di principio e non una gerra personale nei confronti della Juventus. Il difensore sostiene di essersi trovato a fronteggiare situazioni anomale per un professionista dopo l'esclusione dalla rosa: ha dovuto svolgere allenamenti serali in orari differenti rispetto a quelli della prima squadra e mai in presenza dello staff tecnico della stessa, inoltre non avrebbe avuto la possibilità di usufruire di palestra, piscina e ristorante, resi inaccessibili dal club o comunque senza la necessaria assistenza. Infine, il mancato inserimento nella lista dei calciatori schierabili in campionato ha toccato nel profondo Bonucci, il quale si è sentito volutamente abbandonato a sé stesso con una strategia, dal suo punto di vista, palesemente premeditata. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA