Juve, ci vuole della calma

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Juve, ci vuole della calma© ANSA
Ivan Zazzaroni
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Certe disavventure non si dimenticano, certi equilibri non si toccano. Ci sono cambiamenti che producono più guasti che benefici. Massimiliano Allegri la pensa così: fanatico del “ci vuole della calma”, ricorda spesso cosa accadde al Pescara nella stagione ’98-99. A gennaio, con la squadra in lotta per la promozione in A - Max era il trequartista -, il presidente Scibilia tentò l’“all in” acquistando una serie di giocatori, tra i quali Luiso e Melosi, un attaccante e un centrocampista di livello per la B dell’epoca. Risultato, sei sconfitte di fila, gruppo disorientato e obiettivo compromesso.

La Juve non è il Pescara, ma nel calcio troppe situazioni si ripetono ovunque e a prescindere dalla categoria. Anche per questo, non potendo puntare per ragioni economiche a un acquisto di altissimo valore, e soprattutto entusiasta del clima creatosi nel gruppo, Allegri è intenzionato a non chiedere interventi in corsa alla proprietà nonostante nei primi tre mesi abbia perso Pogba e Fagioli, pezzi pregiati della mediana.

Giuntoli e Manna continuano ugualmente a sondare il mercato, a Londra hanno incontrato tanto il Tottenham per Hojbjerg quanto l’agente di Kalvin Phillips del City, ma non sembrano troppo convinti di sviluppare seriamente dei discorsi: l’operazione Hojbjerg prevede tempi rapidi e costi elevati, assai più semplice arrivare a Phillips. Che però non convince.

Sono in particolare le risposte fornite da Kean, Kostic, Rugani, Miretti e Gatti a spingere Allegri al conservatorismo: il senso del sacrificio, la disponibilità e la l’applicazione dei ragazzi gli hanno permesso di tenere la Juve in corsa per la zona Champions; Max ha peraltro fatto ricorso a tutte le conoscenze del suo bagaglio tecnico, investendo su una grande fase difensiva e sui gol che prima o poi arrivano. E mancano ancora quelli del miglior Vlahovic.

Da qui a fine anno la Juve affronterà Cagliari, Inter, Napoli e Roma in casa, Monza, Genoa e Frosinone in trasferta: è evidente che saranno i prossimi risultati a indirizzare la politica mercantile facendo prevalere la linea di Allegri oppure quella dell’azzardo, ancorché “contenuto”. I cambiamenti non avvengono mai senza inconvenienti, perfino dal peggio al meglio, diceva Richard Hooker. Una sorta di principio ispiratore per il livornese.


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