Juve, il destino di Allegri si decide tra Champions e Mondiale per club

Marzo mese decisivo per il futuro dei bianconeri e del loro tecnico: in ballo 80 milioni che possono cambiare i piani societari

L a nuova Juve nascerà alle Idi di Marzo, così è scritto nelle stelle. Ora resta da capire una cosa: dovremo aspettarci un Cesaricidio oppure una fioritura primaverile ricca di rassicuranti prospettive? Di sicuro l’imperatore Allegri è ancora il centro nevralgico di una squadra che nei primi sei mesi di stagione ha superato i propri limiti fino a regalarsi un testa a testa per lo scudetto con la corazzata Inter; e che già da domenica contro il Frosinone punta a oltrepassare la prima mini-crisi dopo 19 risultati utili consecutivi.

Juve, marzo è un mese 'di fuoco'

Poi comincerà il mese di fuoco, nel quale la Juventus sfiderà Napoli (3 marzo), Atalanta (10), Lazio (due volte, il 30 in A e il 2 aprile in coppa) e Fiorentina (7 aprile): può uscirne ammaccata, oppure in trionfo con in tasca il pass per la prossima SuperChampions. Sulla base dei ritmi sostenuti fin qui da chi ambisce al 4° posto, in realtà, potrebbero bastare 15 punti nelle 13 gare che restano per arrivare a quota 69, l’asticella fissata dagli statistici. Ma saranno soprattutto gli accadimenti lontano da Torino a influenzare il destino di Allegri e dei suoi. E a metà marzo - le Idi dei romani, appunto, famose per l’assassinio di Cesare - lo conosceremo. Se Bayern e Barcellona dovessero ad esempio eliminare Lazio e Napoli (il calcio italiano non se lo augura per il ranking), già la notte del 12 la Signora sarebbe ufficialmente qualificata al prossimo Mondiale per club dal 15 giugno al 13 luglio 2025 negli Stati Uniti, un giro di giostra che garantisce 50 milioni a ognuna delle 32 partecipanti con premi a salire. A stagione non ancora conclusa, quindi, alla Continassa potrebbero già prevedere di incassare intorno agli 80 milioni tra accesso alla competizione europea e a quella intercontinentale, senza considerare i possibili introiti del mercato in uscita e una sorta di assegno circolare da oltre 100 milioni rappresentato dai tanti diamanti della NextGen (Soulé, Huijsen, Barrenechea, Nonge e tutti gli altri) sparsi tra Vinovo e il resto del Paese.

Le scelte della Juve, tra scadenze e rinnovi

Il contratto di Allegri terminerà nel 2025; una volta conosciuti gli obiettivi, il budget e le stretegie a medio termine, Max e i dirigenti potranno discutere di futuro e di eventuale rinnovo. Si siederanno, si parleranno e valuteranno. E non solo lui: Cherubini, l’ispiratore del progetto NextGen, oggi Chief of Staff, ha un contratto fino al 30 giugno; lui e Max sono tra gli ultimi tesserati reduci della gestione Agnelli ancora attivi in ruoli apicali. Riguardo i calciatori, Rabiot va a scadenza e già una volta, a giugno 2023, ha legato il suo destino a quello del tecnico toscano. Dopo i rinnovi autunnali di Locatelli, Gatti, Fagioli e Bremer, il dt Giuntoli e il ds Manna hanno però rinviato tutte le questioni alla primavera, quando appunto apriranno il forziere e daranno forma a piani e programmi.


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La Juve punta al Mondiale per club

Capitolo Mondiale: l’Europa ha 12 pass e 8 sono già assegnati alle vincitrici delle ultime Champions e sulla base del ranking. C’è un limite di due posti per nazione e la Juve sarebbe la seconda italiana avente diritto dietro l’Inter; deve però sperare che Napoli e Lazio non superino i suoi 47 punti. La squadra di Calzona è a 42 e per il sorpasso dovrebbe battere il Barcellona e poi conquistare un’altra altra vittoria (o due pareggi) ai quarti, oppure pareggiare in Catalogna, qualificarsi ai rigori, e arrivare almeno in semifinale. Per superare tutti, Sarri dovrebbe invece agguantare la finale di Wembley, augurandosi però che il Napoli non faccia troppa strada.


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L a nuova Juve nascerà alle Idi di Marzo, così è scritto nelle stelle. Ora resta da capire una cosa: dovremo aspettarci un Cesaricidio oppure una fioritura primaverile ricca di rassicuranti prospettive? Di sicuro l’imperatore Allegri è ancora il centro nevralgico di una squadra che nei primi sei mesi di stagione ha superato i propri limiti fino a regalarsi un testa a testa per lo scudetto con la corazzata Inter; e che già da domenica contro il Frosinone punta a oltrepassare la prima mini-crisi dopo 19 risultati utili consecutivi.

Juve, marzo è un mese 'di fuoco'

Poi comincerà il mese di fuoco, nel quale la Juventus sfiderà Napoli (3 marzo), Atalanta (10), Lazio (due volte, il 30 in A e il 2 aprile in coppa) e Fiorentina (7 aprile): può uscirne ammaccata, oppure in trionfo con in tasca il pass per la prossima SuperChampions. Sulla base dei ritmi sostenuti fin qui da chi ambisce al 4° posto, in realtà, potrebbero bastare 15 punti nelle 13 gare che restano per arrivare a quota 69, l’asticella fissata dagli statistici. Ma saranno soprattutto gli accadimenti lontano da Torino a influenzare il destino di Allegri e dei suoi. E a metà marzo - le Idi dei romani, appunto, famose per l’assassinio di Cesare - lo conosceremo. Se Bayern e Barcellona dovessero ad esempio eliminare Lazio e Napoli (il calcio italiano non se lo augura per il ranking), già la notte del 12 la Signora sarebbe ufficialmente qualificata al prossimo Mondiale per club dal 15 giugno al 13 luglio 2025 negli Stati Uniti, un giro di giostra che garantisce 50 milioni a ognuna delle 32 partecipanti con premi a salire. A stagione non ancora conclusa, quindi, alla Continassa potrebbero già prevedere di incassare intorno agli 80 milioni tra accesso alla competizione europea e a quella intercontinentale, senza considerare i possibili introiti del mercato in uscita e una sorta di assegno circolare da oltre 100 milioni rappresentato dai tanti diamanti della NextGen (Soulé, Huijsen, Barrenechea, Nonge e tutti gli altri) sparsi tra Vinovo e il resto del Paese.

Le scelte della Juve, tra scadenze e rinnovi

Il contratto di Allegri terminerà nel 2025; una volta conosciuti gli obiettivi, il budget e le stretegie a medio termine, Max e i dirigenti potranno discutere di futuro e di eventuale rinnovo. Si siederanno, si parleranno e valuteranno. E non solo lui: Cherubini, l’ispiratore del progetto NextGen, oggi Chief of Staff, ha un contratto fino al 30 giugno; lui e Max sono tra gli ultimi tesserati reduci della gestione Agnelli ancora attivi in ruoli apicali. Riguardo i calciatori, Rabiot va a scadenza e già una volta, a giugno 2023, ha legato il suo destino a quello del tecnico toscano. Dopo i rinnovi autunnali di Locatelli, Gatti, Fagioli e Bremer, il dt Giuntoli e il ds Manna hanno però rinviato tutte le questioni alla primavera, quando appunto apriranno il forziere e daranno forma a piani e programmi.


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