Juve, Mondiale per Club e nuova Champions: quanto incassa e come li spenderà

Le casse della società potranno presto contare sui ricavi legati ai tornei più prestigiosi. Giuntoli a lavoro sulle idee di mercato
Juve, Mondiale per Club e nuova Champions: quanto incassa e come li spenderà© LAPRESSE
Filippo Bonsignore
4 min
TORINOCon il Mondiale si fa la nuova Juve. La Signora ricomincia da quota 50, ovvero dai cinquanta milioni garantiti come solo bonus di partecipazione dalla qualificazione al nuovo Mondiale per club della Fifa che partirà la prossima estate. Una prima iniezione di risorse fondamentale per guardare con maggiore serenità e qualche margine di operatività in più alla costruzione della squadra che dovrà affrontare la prossima stagione, ricchissima di impegni. I programmi societari, naturalmente, non cambieranno: la società bianconera rimane impegnata nel risanamento del bilancio e nel rendere sostenibile la gestione ma è indubbio che quella generata dalla vittoria del Barcellona sul Napoli sia una prima significativa boccata d’ossigeno. Che, naturalmente, non basta perché al Mondiale si deve obbligatoriamente accompagnare il ritorno in Champions League. Sarà il raggiungimento del traguardo stagionale a fare la differenza e a garantire le ulteriori certezze per proseguire la messa in sicurezza dei conti e per la programmazione della prossima stagione.  

I soldi dai tornei tra Mondiale e Super Champions

L’obiettivo è sempre lo stesso: raggiungere il più presto possibile la sicurezza aritmetica della partecipazione alla nuova Champions, ovvero la nuova competizione rinnovata nel format che decollerà dalla prossima estate e che garantirà per la sola partecipazione 20 milioni, più tutti gli altri bonus relativi a risultati, ranking storico e market pool. Ricavi sempre maggiori, insomma, e l’obiettivo della Continassa è di tornare ai livelli di ricavo mantenuti negli ultimi anni, quando la Champions ha sempre garantito almeno 80-90 milioni. Con Super Champions e Mondiale, la Juve affronterebbe un 2024-2025 con un massimo di cinque competizioni, considerando i tornei nazionali: campionato, coppa Italia ed eventualmente Supercoppa italiana. Si potrebbe avere quindi una stagione con oltre 60 partite.  

Giuntoli a lavoro e le idee di mercato

Il primo riflesso sarebbe sulla composizione della rosa: calendario più fitto, più partite, gruppo necessariamente da rendere più ampio, nella quantità e nella qualità. E qui entra in gioco Cristiano Giuntoli, la cui prima missione diventa quella di alzare il livello di competitività della Juve, così da renderla adeguata al contesto internazionale, tenendo presente che non è più l’epoca dei fuochi d’artificio sul mercato. Tradotto: acquisti sostenibili, costi ridotti, colpi “alla Kvaratskhelia”. Proprio l’esempio del geoergiano del Napoli diventa la stella polare per operare in una congiuntura economica difficile come quella che sta attraversando la Juve, in cui ogni mossa deve avere un suo contrappeso e in cui non è più possibile fare il passo più lungo della gamba. L’acquisto di Kvara ha avuto il conforto del campo, visto che Kvicha ha condotto il Napoli allo scudetto, e del bilancio, considerata la spesa ridotta. Ed è proprio in questa direzione che lo scouting coordinato da Giuntoli e dal suo staff sta operando. Almeno un investimento pesante, in ogni caso, ci sarà e l’obiettivo è noto: Koopmeiners. I primi contatti con l’olandese dell’Atalanta sono già stati avviati; il costo del centrocampista lievita partita dopo partita e siamo già attorno ai 60 milioni. La mossa di Giuntoli? Soulé più 30 milioni alla Dea. Con il Mondiale potrebbe essere più facile...


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