Vlahovic, la signora Juve muove la torre: nel mirino Champions e Coppa Italia

Ai bianconeri serve Dusan versione superbomber per un doppio appuntamento che vale la stagione: il serbo è pronto
Filippo Bonsignore
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TORINO - Voglia di Champions, voglia di Coppa Italia, voglia di Vlahovic. E' l'ora del raccolto e la Juve, dopo aver seminato benissimo nella prima parte della stagione e malissimo nella seconda, intende portare a casa i frutti. Il primo grande obiettivo è dietro l'angolo: tre punti domenica con la Salernitana e sarà di nuovo Champions League, con tutti gli annessi e connessi in termini di ricavi Uefa che daranno ossigeno ai conti del club. Per il secondo bisognerà attendere mercoledì prossimo e la finale con l'Atalanta: sarà l'occasione per riaprire la bacheca, da due anni inutilizzata, e aggiungere un nuovo trofeo. Per rendere il racconto più dolce serve necessariamente lui. L'identikit risponde, è chiaro, a Dusan Vlahovic, chiamato a trasformare in realtà i sogni di gloria bianconeri. D'altra parte è per questo che sono stati investiti ben 81,6 milioni nel gennaio 2022. Finora il bomber serbo ha fatto la differenza e, pur con qualche pausa, nell'arco della stagione è stato il più efficace là davanti. Il suo fatturato è tornato a livelli adeguati: 17 reti, 16 in campionato e una in Coppa Italia. In pratica è stato Vlahovic a prendersi sulle spalle l'intero attacco, basti pensare che ha segnato da solo quasi quanto gli altri compagni di reparto. La somma degli 8 gol di Chiesa, dei 7 di Milik e dei 3 di Yildiz fa 18 e il gioco è presto fatto. In campionato, tra l'altro, un terzo dei gol bianconeri (48 in tutto) portano la sua firma. 

Juve, la frenata di Vlahovic

Dusan è stato la costante, nonostante appunto qualche periodo di magra come quello in corso, se è vero che nelle ultime sette presenze in Serie A (ha saltato due gare per squalifica) ha fatto gol soltanto una volta, a Cagliari. Una frenata, insomma, dopo il roboante inizio di 2024 con nove centri tra gennaio e febbraio. Dopo, da marzo in avanti, sono arrivati soltanto la punizione vincente contro i sardi e la rete fondamentale alla Lazio nella semifinale d'andata di Coppa Italia. Tutto attorno un paio di mesi un po' così e, si sa, quando non segna o sbaglia di tutto e di più, come a Napoli o nel derby, Dusan si incupisce, diventa nervoso e a volte incappa in reazioni vistose. È accaduto nell'espulsione con il Genoa per proteste o dopo la sostituzione contro il Milan. Adesso è ora di dare un calcio all'inquietudine e di ritrovare serenità; d'altra parte è pur sempre l'unico giocatore in doppia cifra in campionato nel 2024 con 10 reti in 14 presenze e qualcosa vorrà dire. C'è la Champions League da certificare e alla Salernitana Vlahovic ha già fatto gol all'andata, con il colpo di testa da tre punti in pieno recupero. E poi c'è il primo titolo in bianconero da conquistare: la finale con l'Atalanta è un'occasione troppo ghiotta. È stato proprio lui, del resto, a dire recentemente di voler «diventare un giocatore che la gente ricorderà».

Juve, il futuro di Vlahovic

Farlo decidendo una finale sarebbe certamente il modo giusto e importante per il futuro. Vlahovic è legato da un contratto fino al 2026 e dal prossimo anno guadagnerà 12 milioni a stagione; in ballo c'è anche una proposta di rinnovo da parte del club con orizzonte 2028 alle cifre di oggi (7 milioni) per attutire l'impatto sul bilancio. L'accordo, però, ancora non c'è; se ne riparlerà a stagione conclusa. Con una coppa da festeggiare potrebbe diventare tutto più facile...  


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