La Juve aspetta Zhegrova, l’acquisto da decifrare
Aspettando Zhegrova. Il mondo Juve attende ancora di scoprire completamente il colpo arrivato sul gong del mercato. Riavvolgiamo il nastro al 31 agosto scorso, seconda giornata di campionato: la Signora vince in casa del Genoa e nelle stesse ore si concretizza l’affare che porta in bianconero il fantasista del Lilla al posto di Nico Gonzalez, che proprio quel pomeriggio disputa gli ultimi minuti in serie A prima di trasferirsi all’Atletico Madrid. La Continassa concretizza così il lungo inseguimento all’esterno kosovaro, già da un anno nel mirino dopo averlo ammirato direttamente nella sfida di Champions League. È il 5 novembre 2024 quando la Juve, allora guidata da Thiago Motta, conosce dal vivo le qualità di Edon che per gran parte della gara fa ammattire la difesa bianconera, offrendo anche l’assist illuminante per il gol di Jonathan David. Sì, proprio il bomber canadese con cui ha ricostituito il tandem a Torino.
Zhegrova-David, la formula magica
Assist di Zhegrova, gol di David: la formula magica che tante volte hanno apprezzato i tifosi del Lille non si è ancora colorata di bianconero. Tutti aspettano il primo squillo dei due, che ancora non c’è stato. Edon è sbarcato a Torino in condizioni fisiche non perfette dopo aver dovuto interrompere bruscamente la scorsa stagione per i problemi di pubalgia che l’hanno messo a lungo fuori dai giochi e costretto anche a un intervento chirurgico. L’anno scorso, Zhegrova aveva firmato 8 gol e 2 assist in 21 presenze prima di essere costretto a fermarsi. Ha così giocato la sua ultima partita il 14 dicembre 2024 e ha dovuto attendere nove mesi prima di rimettere piede in campo e debuttare con la Juve contro il Borussia Dortmund e questo spiega perché non abbia ancora avuto l’impatto atteso. Eppure i primi segnali lanciati nella notte della clamorosa rimonta sui gialloneri tedeschi sono stati incoraggianti: una manciata di minuti a disposizione ma sufficienti per lasciare un’impronta tangibile, avviando l’azione che ha portato all’incredibile 4-4 di Kelly. Successivamente Tudor gli ha concesso soltanto altri due ingressi dalla panchina: pochi minuti a Verona e una porzione più abbondante contro l’Atalanta, in cui il numero 11 ha aggiunto velocità e imprevedibilità alla manovra, mentre con Villarreal e Milan è rimasto in panchina. Bilancio: solo 36 minuti in tutto finora, a testimonianza che il percorso verso la piena efficienza non è ancora concluso, tanto che Tudor gli ha preferito Conceiçao, Koopmeiners e Adzic.
Zhegrova insegue la prima maglia da titolare
I progressi in allenamento, in ogni caso, ci sono e Zhegrova si candida fin dalla ripresa a diventare un’alternativa affidabile. Principalmente a Conceiçao, con cui c’è una spiccata somiglianza, fisica e di caratteristiche tecniche. Dalla trequarti destra, entrambi portano qualità e creatività, assist e gol. Ora Zhegrova è concentrato sulla nazionale kosovara, dove è tornato dopo la “pausa” di settembre, quando ha preferito concentrarsi sulla Juve e sul miglioramento della propria condizione. Attende una chance con Slovenia e Svezia, per rimettersi in moto e ripresentarsi alla Continassa pronto a dare la caccia alla sua prima maglia da titolare in bianconero. Tra Como, Real Madrid, Lazio e Udinese potrebbe arrivare il momento giusto.
