Scalata Juve: Spalletti l’underdog da scudetto
INVIATO A PISA - Spalletti, guardando la classifica e pensando ai posticipi causa Supercoppa, ha scherzato. «Se le altre non giocano, possiamo anche andare primi». È inutile girarci intorno. Lecce, Sassuolo, Cremonese e Cagliari sono un’opportunità per prendere il volo in attesa delle ultime due giornate di Champions, quando anche la Juve dalle rotazioni limitate verrà messa a dura prova dal calendario. Gennaio racconterà la verità. Sognare lo scudetto sarebbe improprio, Inter e Napoli sono di un altro pianeta, ma è doveroso ricordare quale era stato il monito dell’ex ct dell’Italia all’atto d’insediamento alla Continassa, lo scorso 30 ottobre. «Lottare per lo scudetto? Perché no? È un obbligo per la Juve guardare verso l’alto» disse, specificando una differenza fondamentale. Entrare in corsa non significa essere obbligati a vincere il titolo e forse per questo motivo Lucio adesso frena. Viaggiare a fari spenti gli conviene e c’è tanta altra strada da percorrere nella logica del progresso. È l’underdog del campionato. Corre sotto copertura.
Spalletti-Juve, il passo è da top: i numeri
Spalletti per adesso ha stabilito un bel confine con Tudor. La Signora, se può, tornerà a giocare bene. La priorità, legata ai risultati, va garantita e lo sta premiando. Cinque vittorie in otto giornate di Serie A, 7 nelle ultime 8 (comprese coppe), anche di corto muso, soffrendo e ansimando, come insegna la tradizione. Bologna, Roma e Pisa: il tris gli ha permesso di tornare in quota Champions accanto a Chivu, Conte, Allegri e Gasp. Il totale dice 8 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta (a Napoli) in due mesi di lavoro. Era entrato in corsa e con i bianconeri al settimo posto. Ora si è agganciato al treno di testa. Il percorso di crescita non è stato interrotto dal ko di Vlahovic. Il ritorno di Bremer ha cementato la difesa. C’è altro da sistemare. Koopmeiners sa passare la palla e va meglio in difesa per aiutare la costruzione dal basso o come mediano basso, da trequartista (spalle alla porta) soffre e non ha più la stessa esplosività di Bergamo, quando incideva con i gol e gli assist. Miretti è un cambio di qualità, può crescere tanto, aggiungendo soluzioni. Stesso discorso, in relazione alla continuità, per Zhegrova. Un aspetto è sicuro. Spalletti lo ha confermato a Pisa. Ha trovato la Juve, andrà avanti così, non ha necessità di cambiare modulo. Mancano i terzini e i doppioni in alcuni ruoli per passare alla difesa a quattro. Il 3-4-2-1 attuale e l’andamento tattico della Serie A lo stanno portando verso un modello “gasperiniano” a uomo. La necessità del mercato è chiara. Un cambio affidabile per Cambiaso e McKennie sulle fasce.
