© ANSA Lazio, l’attacco peggiore dal 2010
ROMA - Udinese, Napoli, Genoa: zero gol e appena tre tiri nello specchio in tre partite. La Lazio di Pioli si è inceppata, non riesce più a segnare, fatica a entrare in area di rigore, non vede la porta. Così diventa complicata la rincorsa all’Europa League, obiettivo minimo della stagione. Rendimento alterno perché questa settimana ha contraddetto l’ultimo mese e mezzo in cui la produzione offensiva (4 gol al Chievo, 2 con Bologna, Fiorentina e Inter) non era mancata alla squadra biancoceleste. Il problema è oggettivo, confermato dai numeri. In 24 giornate appena 29 gol all’attivo: la Lazio ha il nono attacco della serie A e il dato corrisponde alla classifica con il nono posto. Un’altra riflessione deve accompagnare i pensieri di Pioli. La difficoltà non consiste nella costruzione del gioco, ma nello sviluppo e nella finalizzazione relativa agli ultimi trenta metri. Il Napoli era troppo forte per questa Lazio e mercoledì ha chiuso la partita dell’Olimpico in meno di mezz’ora, ma con Udinese e Genoa la pressione offensiva è stata costante. A Marassi la squadra di Pioli ha interpretato bene la partita: dal punto di vista dell’organizzazione tattica, dello spirito e dell’attenzione, c’è ben poco da rimproverare.

