ROMA - Cinque gol e due assist tra il 20 dicembre, battendo l’Inter a San Siro, e il 24 gennaio, quando la Lazio riuscì a rimontare e piegare il Chievo all’Olimpico. Antonio Candreva ha firmato e timbrato il periodo migliore del campionato, l’unico in cui la squadra biancoceleste aveva dato la sensazione di poter rimontare verso il quinto-sesto posto in classifica. E’ forse l’unico capace di risolvere, ha nel suo repertorio gol e assist, ci ha provato anche a Frosinone. Mancava il piede caldo, 16 cross e appena 2 riusciti, 5 tiri in porta e soltanto 1 nello specchio. Una prestazione capace di dare due indicazioni. La prima: Candreva non ha giocato ai suoi livelli. La seconda: Candreva, anche senza essere al top, ci ha provato, si è preso le responsabilità, ha provato a scuotere la Lazio.
CONSIDERAZIONE - E allora si torna all’estate scorsa, alla linea di condotta del tecnico, spesso costretto al turnover o incapace di prendere una linea decisa, coerente, compiendo scelte nette e dolorose.
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