© ANSA Lazio, sarai ricca: 60 milioni di plusvalenze
ROMA - Inzaghi dovrà compiere un’altra impresa, dopo il quinto posto del passato campionato e la Supercoppa strappata alla Juve, per portare la Lazio al traguardo tra le prime quattro della Serie A, ma i conti sono già da Champions e permetteranno a Lotito di consegnare un budget superiore di spesa al ds Tare per gennaio (se vorranno) o per giugno, quando si tratterà di sviluppare e portare avanti l’attuale progetto, già ben avviato e condizionato soltanto dal mancato acquisto a fine agosto di un difensore che avrebbe permesso una gestione più prudente di De Vrij, consentendogli di saltare almeno l’Europa League.
Proprio giovedì a mezzanotte, la società biancoceleste ha provveduto attraverso il proprio sito internet a pubblicare il progetto di bilancio aggiornato al 30 giugno 2017. Numeri da record per l’attuale gestione, che pure aveva già raccolto consensi e ammirazione per l’oculatezza amministrativa. Lotito ha chiuso con un utile consolidato di 11,3 milioni di euro al netto di 60,6 milioni di plusvalenze che verranno conteggiate nei prossimi esercizi di bilancio. Come si legge sul comunicato diffuso dalla Lazio «i proventi realizzati dalla cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori nella prima sessione della stagione in corso lasciano ragionevolmente presumere il conseguimento di risultati futuri di esercizio positivi con il pieno rispetto degli impegni finanziari assunti».
Si può dunque e ragionevolmente ritenere che Lotito finalmente potrà alzare l’asticella relativa a ingaggi o acquisizione dei calciatori: 60,6 milioni di plusvalenza nel conto economico sono un’enormità e nell’estate appena conclusa la Lazio ha investito 13 milioni per acquistare Marusic, Leiva e Caicedo più altri 11,5 per il prestito biennale di Bruno Jordao e Pedro Neto. I due baby portoghesi rappresentano un investimento su cui Tare crede molto in prospettiva e che matureranno nel tempo, potrebbero costare sino a 25 milioni ma solo tra il 2020 e il 2021, ovvero tra due o tre anni.
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