CAGLIARI - Gol ed emozioni alla 'Sardegna Arena" dove il Cagliari spaventa una Lazio che più della stanchezza per un calendario praticamente senza sosta ha rischiato di pagare caro le ingenuità di alcuni singoli e gli ormai soliti e improvvisi 'black-out' della difesa. Finisce così 2-2 una partita ricca di emozioni, dentro e fuori dal campo, con il sipario che cala su un gol-capolavoro del capocannoniere Immobile (24esima rete in 25 presenze di campionato e 34esima in 36 gare stagionali) che consente ai biancocelesti (polemici con il Var a fine gara) di restare nella scia della Roma terza della classe e ora lontana tre punti. Amara beffa invece per i sardi che sognavano di dedicare la vittoria a Davide Astori - capace di lasciare un ricordo indelebile in questa piazza - e di fare un significativo balzo nella corsa alla salvezza.
Cagliari-Lazio 2-2: il tabellino
LE SCELTE - De Vrij dal primo minuto: è questa la scelta di Simone Inzaghi che, davanti a Strakosha, piazza al centro della difesa a tre l’olandese convocato dalla procura antidoping davanti alla quale non si è ancora presentato («Solo problemi burocratici, non ci sarà alcun provvedimento» (VIDEO), hanno assicurato lo stesso tecnico e il club). Ai suoi lati l’emergente Luiz Felipe e Radu mentre in mediana con Leiva e Parolo c’è il rientrante Lulic nel ruolo di mezzala, Basta (Marusic ai box) e Lukaku sono gli esterni e a supporto di Immobile c’è Luis Alberto. Solo panchina dunque per Milinkovic-Savic e Felipe Anderson, iniziali “vittime” del turnover in vista del ritorno degli ottavi di Europa League con la Dinamo a Kiev. Sull’altro fronte Diego Lopez schiera uno speculare 3-5-2 in cui Padoin fa le veci dell’infortunato Cigarini in cabina di regia e il nordcoreano Han viene confermato in attacco al fianco di Pavoletti. In difesa Romagna ha il numero 56 e non più il 13, ritirato dai sardi per rendere omaggio all'ex rossoblù Davide Astori.
Cagliari-Lazio 2-2: numeri e statistiche del match
Squadre pronte a scendere in campo, ancora e sempre nel ricordo di Davide Astori#CagliariLazio pic.twitter.com/tpCwQzfXlL
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BRIVIDI PER ASTORI - Ed è proprio ricordando l'ex capitano della Fiorentina che la 'Sardegna Arena' si ammutolisce nel minuto di silenzio che precede la sfida, con le schiene dei presenti percorse da brividi di commozione. Ed è difficile trattenere le lacrime al 13', quando tutti si alzano in piedi per salutare tra gli applausi i palloncini rossoblù che si allontanano nel cielo formando il suo numero 13. Il prolungato urlo “Davide Astori’ che si alza dagli spalti è liberatorio e scioglie la tensione anche sul campo, dove si inizia a fare sul serio (niente da segnalare prima, se non il quasi autogol di Radu con il petto al 5’ per deviare in angolo un velenoso cross di Barella). E se ad aprire le danze è Luis Alberto, che sfiora il palo al 23’ con un destro rasoterra dal limite, a passare è invece il Cagliari due minuti dopo: Miangue va via a Basta e crossa nel cuore dell’aerea dove Han sovrasta Radu con un sensazionale stacco, Strakosha si salva deviando sulla traversa ma la palla carambola sulla testa di Pavoletti che - senza volerlo - fa gol mentre era pronto a esultare con le braccia sollevate per la prodezza del compagno.
Un minuto di raccoglimento qui alla Sardegna Arena, in memoria di Davide Astori #CagliariLazio pic.twitter.com/PqqKjrVp6j
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LUIZ FELIPE CROCE E DELIZIA - Dopo il riposo si riparte senza cambi con la Lazio che prova a schiacciare gli avversari e il Cagliari rintanato in difesa per cercare poi di sfruttare la rapidità e l'intrapredenza del giovane Han, che al 54' parte in contropiede e costringe Leiva a fermarlo con le cattive e a "spendere il cartellino", imitato poco dopo (62') da Ionita per un intervento su Lulic. La partita è ora in una fase di stallo e prova allora a sbloccarla dalla panchina Simone Inzaghi, che al 64' cala il doppio asso: dentro Milinkovic-Savic e Felipe Anderson e fuori Parolo e Lukaku per una Lazio ora a trazione anteriore e schierata con una sorta di 3-3-3-1. Deiola al posto di Ionitaè la risposta di Diego Lopez al 67' e due minuti dopo incassa un regalo da Strakosha e Luiz Felipe: il brasiliano non si intende con il portiere e prova a proteggerne l'uscita che non arriva prima di stendere Pavoletti.
FINALE DA BRIVIDI - Il Cagliari si rintana in trincea per arginare l'assalto finale dei biancocelesti, nessuno tira indietro la gamba (Deiola e Radu si aggiungono alla lista dei cattivi sul taccuino di Guida) ma la Lazio non sfonda con Immobile che perde l'attimo su un bel servizio di Basta. Molto più pericolosi invece i sardi, a cui nega il tris Strakosha anticipando in uscita Farias servito involontariamente dall'intermittente Luiz Felipe, poco prima decisivo nel neutralizzare un tre contro uno potenzialmente letale. L'ultima grande chance sembra quella sprecata malamente nel recupero da Nani, che manca incredibilmente lo specchio tutto solo in area all'altezza del dischetto. Non sembra esserci più niente da fare per i biancocelesti, ma a trenta secondi dalla fine del quinto e ultimo minuto di recupero un Immobile fino a quel momento poco incisivo dedice di scrivere una pagina di storia e su un cross di Felipe Anderson si inventa un 'lob' di tacco che sorprende Cragno e salva la Lazio. Un punto a questo punto preziosissimo per Inzaghi e dal sapore agrodolce invece per un Cagliari che aveva ormai assaporato il gusto della vittoria dopo due sconfitte di fila e il rinvio della gara sul campo del Genoa.
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