Lazio, applausi a tutte le riserve

Lazio, applausi a tutte le riserve© LAPRESSE
Alberto Dalla Palma
3 min
TagsLazio

A un passo dalla Juve, Inzaghi continua la sua corsa verso un sogno che diventa sempre più bello, proprio come la Lazio. Tanto da suscitare anche i complimenti di uno juventino doc come Giampiero Mughini, affascinato dal talento dei biancocelesti e dall’esibizione di Genova, che ha confermato tutte le potenzialità della squadra nella corsa verso lo scudetto dopo il sorpasso all’Inter. Il ventesimo risultato utile consecutivo, 16 vittorie e 4 pareggi, è arrivato dopo una battaglia così intensa che aumenterà l’autostima di un gruppo mai così legato e unito verso un obiettivo che non gli apparteneva fino a qualche mese fa. Un gruppo dove hanno alzato la testa anche le “riserve”, cioè quei giocatori che non sempre venivano considerati da corsa: Inzaghi, soprattutto dopo lo stop improvviso di Acerbi, ha sfruttato la panchina chiedendo aiuto a Patric, a Vavro (bravissimo nella sua posizione naturale: centrale della difesa a tre), a Marusic (in gol dopo meno di due minuti), a Jony, a Cataldi (sua la punizione decisiva) e, aggiungiamo, a Caicedo che però consideriamo il dodicesimo uomo biancoceleste, forse più titolare del Correa di ieri. Se la Lazio è stata in apprensione fino all’ultimo secondo, infatti, è proprio perché l’argentino ha sprecato per due volte, a tu per tu con Perin, il gol della sicurezza.

Fatto sta che nonostante tanti cambiamenti, Inzaghi è riuscito a non snaturare la sua squadra, che ha mantenuto il consueto atteggiamento offensivo: più volte i biancocelesti, grazie a un Luis Alberto fantastico, sono arrivati nell’area del Genoa con quattro, cinque passaggi dando l’impressione di essere un’orchestra collaudatissima, in grado di sfi dare anche la Juve e l’Inter, che pur si erano attrezzate spendendo centinaia di milioni sul mercato. In più, la Lazio manterrà il vantaggio di non avere impegni di Coppa, a differenza di Sarri e Conte, che dovrà anche aff rontare le difficoltà causate dal rinvio della sfida contro la Samp.

Sulla vittoria di Genova, naturalmente, c’è stato il timbro di Immobile, al ventisettesimo gol in campionato: Ciro sta volando verso il record di Higuain (36) e da ieri è l’unico, insieme con Angelillo, ad aver raggiunto quel tetto già alla venticinquesima giornata. Una cavalcata fatto anche di coraggio e di amore per una maglia che onora dal primo all’ultimo minuto, a prescindere dai gol: nella sua testa viene sempre prima la Lazio degli interessi personali. Come Immobile non c’è nessuno.


© RIPRODUZIONE RISERVATA