ROMA - Nessuna sorpresa. Il blitz è stato improvviso, ma era scontato. Gli 007 della Procura federale ieri pomeriggio sono spuntati a Formello per controllare gli allenamenti individuali della Lazio, era presente anche il presidente Lotito. Si pensava fossero operativi da lunedì, hanno anticipato le visite nei centri sportivi di Serie A. La prima ispezione, guarda un po’, è stata effettuata nel quartier generale biancoceleste. Il caso aperto giovedì dal Corriere della Sera ha spinto gli 007 a fare subito una capatina a Formello per sincerarsi che tutto fosse regolare. E’ stato redatto un rapporto, non sono state riscontrate illegalità. Anzi, il club avrebbe ricevuto i complimenti per l’organizzazione del centro sportivo. La Lazio ha sempre respinto le accuse assicurando, in via informale, che Inzaghi e il suo staff fin dalla ripresa hanno programmato esecizi rispettando le regole del protocollo, garantendo il distanziamento tra giocatori, e di non aver organizzato partitelle clandestine tre contro tre.
GLI SCENARI - Gli ispettori, per quanto giunti a sorpresa e in anticipo rispetto ai tempi previsti, non avrebbero mai e poi mai preso in castagna i biancocelesti a distanza di due giorni dal caos scoppiato giovedì, sempre che volessero trasgredire alle regole. Il blitz s’è reso doppiamente necessario, prima o poi sarebbe avvenuto. Il caso “partitelle” è stato vagliato dalla Procura federale, ma secondo alcune indiscrezioni non ci sarebbero prove di irregolarità. Se la traccia sarà confermata, domani non sarà aperto nessun fascicolo.
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