Immobile Scarpa d'oro nella vita

Immobile Scarpa d'oro nella vita© Getty Images
Alberto Dalla Palma
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Ciro, in mezzo alla sala Giulio Cesare in Campidoglio, sembra uno di noi. Ha appena conquistato la Scarpa d’Oro, battendo Messi, Haaland, Lewandowski, Neymar, Mbappé e Ronaldo, eppure non perde nemmeno per un attimo lo spirito di uomo semplice e genuino. Nato e cresciuto a Torre Annunziata, in una famiglia umile ma con principi che oggi riflette guardando negli occhi Jessica e i suoi piccoli bambini, non si è mai fatto influenzare dalla popolarità e dal denaro. «Devo tutto ai miei genitori, non mi hanno mai lasciato solo e io oggi ho costruito quello che mi hanno insegnato» ricorda Immobile, bandiera della Lazio e simbolo del calcio italiano anche all’estero, dove i nostri club non riescono più a emergere.

Lui sì, ci è riuscito, iscrivendo il suo nome in un albo d’oro dove ci sono attaccanti come Eusebio, Gerd Müller, Van Basten, Ronaldo e Messi, come ha ricordato con tutta la sua lazialità Riccardo Cucchi, una delle voci più popolari della nostra radio, di confessata fede biancoceleste ancora prima che il 14 maggio del 2000 annunciasse il secondo scudetto.

Immobile sorride, fa quasi tenerezza: ci sono il papà, la mamma, il fratello, la moglie, i manager, tutto il suo piccolo mondo in una sala dove si celebra un’impresa storica, la più importante, a livello individuale, mai realizzata da un giocatore della Lazio. Ciro non è un calciatore arrogante, Ciro è un calciatore che può vivere in mezzo alla gente e insegnare agli altri che si può arrivare senza perdere i valori più sani, della correttezza, della lealtà, della fedeltà.

Tanto che l’amore per la maglia biancoceleste lo ha spinto a rinunciare a offerte molto più vantaggiose ma che non gli avrebbero regalato le stesse emozioni che può vivere a Roma, come capitano e simbolo della Lazio. «Qui ho tutta la mia vita» racconta pensando alla sua rinascita dopo le amare esperienze di Dortmund e Siviglia. Immobile, come ha ricordato la Sindaca Raggi, è il simbolo dell’uomo di successo che arriva dal basso. «Se ci sono riuscito io che non ho niente di speciale, ci possono riuscire tutti».

Pensate se uno dei più celebri campioni che ha appena battuto potrebbe mai esprimere un pensiero del genere, così profondo e così emozionante. 144 gol con la Lazio, solo 15 in meno di Silvio Piola, al quale soffierà il trono entro la fine dell’anno; 36 gol in un solo campionato, come il miglior Higuain, che valgono la Scarpa d’oro; 149 gol in serie A, di cui 14 in questo campionato. Immobile cercherà ancora un posto in Champions, poi si dedicherà alla Nazionale e al sogno Europeo, perché l’Italia riempie il cuore di chi viene dalla strada.


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