Processo tamponi, prima udienza: è rebus Lotito

Tribunale federale, primo grado di giudizio. Possibile rinvio per l’assenza degli imputati. Alle 11 il via da remoto, ma il presidente sarà impegnato nell’assemblea di Lega
Processo tamponi, prima udienza: è rebus Lotito© ANSA
Daniele Rindone
3 min

ROMA - Processo a distanza, in zona rossa, da remoto. La Lazio, Lotito, i medici Pulcini e Rodia a giudizio per il caso “tamponi”. Alle 11, in video-conferenza, il presidente del Tribunale federale, Cesare Mastrocola, aprirà l’udienza facendo l’appello, verificherà i presenti e solo allora si potrà capire come procederà. E’ possibile che non basti un’udienza. Lotito stamattina sarà impegnato in un’assemblea di Lega bollente (diritti tv), è fissata in prima convocazione alle 9 e in seconda alle 11,30. L’onnipotenza sì, il dono dell’ubiquità fisica e multimediale ancora no. Il presidente, così come Pulcini e Rodia, ha diritto a partecipare al processo. L’impedimento di uno dei tre può valere per tutti. Lotito non è previsto in partenza per la trasferta di Monaco, ma dovrà collegarsi con la Lega di A quasi in contemporanea con l’apertura del processo federale. Il dottor Rodia, coordinatore dell’area medica laziale, a differenza del dottor Pulcini (responsabile sanitario), farà parte della spedizione tedesca (allenamento pre-Bayern alle 11, partenza per Monaco in charter fissata alle 15,30).

Gli scenari

Il presidente Mastrocola potrebbe decidere di rinviare calendarizzando il processo o di discutere subito dell’ammissione o meno del Torino, ha chiesto di partecipare come parte interessata per via della presenza di Immobile in Toro-Lazio dell’1 novembre: è uno dei sei capi d’imputazione (Ciro entrò e segnò il momentaneo 3-3). Immobile, positivo al tampone Uefa del 28 ottobre (Bruges-Lazio), secondo l’accusa avrebbe dovuto osservare un periodo di isolamento di 10 giorni. Cairo vuole chiedere il 3-0 a tavolino. La Lazio punterà sulla “non ammissibilità” dei granata (il risultato finale, 3-4, era stato omologato). E’ la prima questione preliminare che solleverà l’avvocato Gentile, le altre due sono queste. 1) L’ammissione di una serie di testimoni tra cui il dottor Enrico Di Rosa, direttore del Sisp (servizi di igiene e sanità pubblica dell’Asl 1 di Roma): si tratta del dirigente medico che autorizzò il dottor Pulcini all’inserimento di Immobile nella lista dei disponibili per Toro-Lazio dopo aver certificato la negatività riscontrata ai tamponi del 30 e 31 ottobre effettuati dal Futura Diagnostica di Avellino, laboratorio di riferimento della Lazio per il campionato.

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