Un colpo per svoltare e per sognare una grande Lazio. Un colpo per riempire l’Olimpico e tenere testa alla Roma di Mourinho. Un colpo per dimenticare Simone Inzaghi e continuare a inseguire la Champions o immaginare di infilarsi nella corsa scudetto con Immobile, Milinkovic e Luis Alberto. Un colpo «alle casse della società» nel racconto ironico di chi conosce bene Lotito, i suoi conti in sicurezza, la vocazione al risparmio e l’attenzione al bilancio. Perché Sarri costa, non tanto e non solo di ingaggio, ma come impegno implicito a mantenere gli impegni, ad alzare le ambizioni e gli obiettivi. Può essere, sarà o sarebbe per i più prudenti, una piacevole trasgressione, capovolgendo le abitudini e una storia lunga diciassette anni, in cui ogni passo è stato misurato e ponderato sino allo sfinimento. Questa volta, però, non ci sono altre scelte possibili per la Lazio e per Lotito. Il Comandante, appena liquidato dalla Juve e deciso a tornare in panchina, sta diventando un colpo, anzi un gol impossibile da sbagliare a porta vuota.
Zero concorrenza
Pensateci bene, non ci sono pretendenti credibili in Serie A, tolta la Lazio. E non c’è molta altra scelta per Lotito, abituato a sorprendere e “inventare” allenatori come Petkovic nel 2012. Inzaghi se n’è andato. Gattuso non lo ha aspettato, preferendo la Fiorentina. Mihajlovic ha atteso invano di essere chiamato e oggi non mollerebbe più il Bologna, Italiano (se oggi non salta e non torna in ballo) dovrebbe restare a La Spezia. Lotito, nonostante la stima e il rapporto datato, non si sarebbe mai potuto permettere Allegri o Conte, tanto meno quei due potevano venire a Formello. Sarri invece sì, all’estero non andrà o non ha ricevuto proposte attraenti. La Roma lo ha sedotto e abbandonato. Un motivo in più per pensarci. [...]
Riflessioni
Ieri il presidente stava ancora macerandosi in un mare di dubbi e sfogliando la margherita. Lo prendo o non lo prendo? Quanto mi costerà? E ci sono in giro allenatori bravi che possano proseguire nel solco tracciato da Inzaghi con il 3-5-2? Già, perché cambiare modulo, significherebbe dover spendere di più sul mercato o intervenire in maniera drastica, oggi mancano gli esterni offensivi da 4-3-3 e almeno un terzino. Ma la Lazio, con grande serenità, potrebbe giocare con il trequartista (Luis Alberto). Sarri ha tranquillizzato Tare. E il dubbio dovrebbe valere per tantissimi altri allenatori di cui si è parlato. L’unico, dedito alla costruzione a tre, si chiama Andrea Pirlo, entrato nei pensieri del Sassuolo.
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