Immobile, nel nome di Wilson e Piola

Immobile, nel nome di Wilson e Piola© Getty Images
Alberto Dalla Palma
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Con la fascia rossa al braccio, nella notte del ricordo di Pino Wilson, Immobile timbra un altro record che entra nella storia della Lazio. Il rigore trasformato con il Venezia è il gol numero 144 in serie A con la maglia biancoceleste: dopo aver affiancato il mitico Piola a Cagliari, Ciro ha firmato il sorpasso scrivendo un altro capitolo della sua leggenda Capitale. Qualche minuto prima, per qualche centimetro di troppo, l’arbitro gli aveva annullato un gol splendido, di destro al volo con la palla che era entrata a fil di palo sorprendendo il portiere e forse anche tutti i suoi compagni: sarebbe stata una delle reti più belle della sua carriera, ma alla fine è andata bene anche così. Il Venezia è la squadra numero 32 a cui l’attaccante biancoceleste ha segnato almeno una volta in serie A: un’altra perla da celebrare non solo prima del derby ma anche in attesa delle convocazioni di Roberto Mancini in vista degli spareggi per i Mondiali del Qatar. Nessun dubbio sulla titolarità di Ciro, che per un’altra settimana è tornato in testa da solo alla classifica dei cannonieri a quota 21, un passo davanti a Vlahovic, ma intanto il segnale al ct è stato ancora una volta molto forte. Scamacca e Belotti, più di Joao Pedro, saranno le sue alternative, ma soltanto a partita in corsa e nel caso in cui si rendesse necessario qualche cambio.
Immobile ha firmato il suo sorpasso personale su Piola; la Lazio, invece, ne ha piazzati due in un colpo solo: grazie all’1-0, tanto di moda da quando Allegri ha inaugurato i successi di corto muso della Juve, la squadra di Sarri è salita al quinto posto scavalcando l’Atalanta, che ha una partita in meno, e la Roma, con cui si confronterà domenica nel tardo pomeriggio in un derby che potrebbe essere decisivo per un posto in Europa. Un successo piuttosto sofferto, perché gli uomini di Sarri non riuscivano a trovare un varco nel fortino del Venezia: e a furia di far girare il pallone senza mai andare in profondità, si stava innervosendo proprio Immobile, quasi sempre fuori dalla manovra. In avvio di ripresa la Lazio ha alzato il ritmo e ha iniziato a colpire con tutta la sua qualità: dopo il gol annullato a Ciro, il vantaggio decisivo su rigore, calciato senza esitazione. La brutta notizia, per Sarri, era già arrivata in precedenza: l’ammonizione di Zaccagni, per una presunta simulazione assolutamente non provata (quando si cade in area e non è rigore, mica può essere sempre considerata una truffa), costerà la squalifica all’esterno biancoceleste, uno dei giocatori più in forma della Lazio. Sarri si consolerà subito con Pedro, già devastante nel derby dell’andata: la sfida tra Mau e Mou è già iniziata.


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