Lazio, Sarri: "Sono incazzato, voglio la reazione. Immobile? Un capro espiatorio"

Il tecnico biancoceleste, in conferenza stampa, ha presentato la gara contro il Sassuolo e non solo: "Il flop della Nazionale? Ho sentito tante cavolate..."
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ROMA - La Lazio pronta ad affrontare la prima delle otto partite che mancano da qui sino a fine stagione. Dopo la pausa inizia ora la sfida per un posto in Europa League. C'è il Sassuolo da battere all'Olimpico. Maurizio Sarri, in conferenza stampa, ha presentato la gara e parlato del momento della squadra: “I ragazzi sono rientrati principalmente ieri, con noi hanno fatto un solo allenamento. Non potevo trovarli brillantissimi, il derby ha lasciato scorie che vanno trasformate in energia positiva contro una delle squadre più forti d’Italia. Pretendo un finale buono da parte di tutti. Il derby è da riscattare solo con un finale di alto livello. Dal punto di vista caratteriale voglio vedere un grande livello”.

Sarri sul momento della Lazio

“Lotito l’ho visto ieri e l’obiettivo, con tutti i giocatori a disposizione, era di parlare con loro. Prima ho parlato io, poi ha parlato il presidente. Abbiamo fatto un derby inspiegabile, non tanto per il risultato, ma soprattuto per l’atteggiamento. Dopo un minuto la partita sembrava finita. Si può perdere, ma io sono incazzatissimo con i giocatori e con me stesso. Il giorno prima del derby avevo la sensazione che la carica non fosse giusta. Sono intervenuto, ma non in maniera corretta. Voglio orgoglio e reazione. Futuro? Per me è il Sassuolo. Spero di avere a disposizione giocatori di alto livello, non ci sono mai partite che non contano nulla. Ogni match ha risvolti positivi e negativi. Parto da questo presupposto. I giocatori ci daranno il 100% sino alla fine”.

Sarri su Immobile e la Nazionale

“Con Ciro ho parlato subito dicendo quello che penso: è un capro espiatorio di quello che succede, non se la deve prendere, sa cosa ci potrebbe essere dietro. Si deve concentrare sulla Lazio, quando rientra qui lo vedo attivo. Sono fiducioso su di lui. Il motivo di questi cali della squadra è difficile da scovare. Ultimamente il gruppo non aveva più avuto queste situazione, segnali di questo tipo. Ci siamo ricaduti nella domenica meno opportuna. Bisogna lavorarci e capire le cause: non è una sola, ma dobbiamo andare oltre. Immobile lascia la Nazionale? Conta la sua idea, non la mia. Il flop dell’Italia? Sono meno critico adesso. Le nazionali non rappresentano più un movimento del Paese. Altrimenti l'Inghilterra avrebbe vinto Europei e Mondiali. Si fanno discorsi di massimi sistemi, ho sentito sparare cazzate mostruose sui problemi del calcio italiano. Poi stiamo parlando di una partita, contro la Macedonia, in cui l’Italia ha fatto 35 tiri in porta, ne ha subiti 2, ha perso ed è andata fuori. Qui però stiamo 30-35 anni indietro, ma nessuno parla di strutture. Quando io parlo dei terreni di gioco, mi dicono che mi lamento. Abbiamo pagato questa mancata cura di tutti i particolari. Se vedi la Bundesliga in tv, la Premier, poi cambi canale e metti una partita di Serie A ti chiedi: ‘ma dove cavolo sono finito?'. Basic? Ci aspettavamo una crescita più veloce. Rappresenterà il futuro della Lazio, su questo sono sicuro. Poi magari ci metterà un po’ più di tempo. Marusic ieri ha fatto tutto l’allenamento, ha un piccolo problemino che ogni tanto gli viene fuori. Lazzari viene da un lungo stop. É nella terza settimana in cui si allena con continuità sta crescendo". 


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