Lazio, Felipe Anderson falso nueve: Sarri insiste, il vice Immobile è lui

Il capitano è tornato, ma le prove vanno avanti e il brasiliano si sdoppia. Ora il tecnico là davanti li ha tutti: gli è successo solo in 6 giornate su 15
Lazio, Felipe Anderson falso nueve: Sarri insiste, il vice Immobile è lui© BARTOLETTI
Carlo Roscito
4 min

ROMA - Sarri all'attacco. Anzi, il contrario: finalmente l'attacco a Sarri. Tutti a disposizione, il momento critico è alle spalle, si può tornare a sorridere immaginando il reparto al completo per quando ripartiranno gli impegni ufficiali. Tra un mese si ricomincerà a pedalare, bisogna contare sulle gambe di tutti. Immobile recuperato dal doppio infortunio muscolare, anche Zaccagni ha smaltito il guaio al polpaccio e si è riaggregato. Pedro ha superato il periodo condizionato dai dolori alla caviglia, Felipe Anderson non si è mai fermato. E in più ci sono Cancellieri e Romero, baby in erba alla ricerca di spazio e considerazione. Sei su sei, regolarmente in gruppo per gli allenamenti della preparazione-bis, appena scattata con il tecnico intenzionato a spremere la rosa in vista della seconda parte di stagione. Non gli è successo tante volte di avere con sé l'intero repertorio offensivo.

Test

Le buone notizie dall'infermeria non hanno frenato le prove di Felipe Anderson da falso nueve. Con Immobile ai box si è adattato il brasiliano al centro del tridente, una posizione che sta proseguendo a ricoprire durante la sedute anche con il bomber biancoceleste ormai rientrato. Sarri crede nella versione 2.0 di Felipetto: le partite disputate da Atalanta-Lazio in poi hanno convinto l'allenatore nella bontà dell'esperimento. Continua a crederci, a insistere sulla soluzione, naturalmente sperando di non averne più bisogno. I test a Formello, in questi giorni di lavoro tattico, hanno ribadito comunque lo spostamento sulla fascia di Cancellieri con Anderson confermato punta nella formazione opposta a Immobile.

Gruppo

A gennaio, per rendimento e freschezza, si ripartirà con il tridente formato da Felipe Anderson e Zaccagni ai lati di Ciro. Sono i tre in cima alle gerarchie. Pedro è il titolare aggiunto in grado di spaccare la partita, il fuoriclasse da giocarsi strada facendo. Le rotazioni, con l'inizio della Coppa Italia e con la Conference League prevista a febbraio, coinvolgeranno tutti. Vanno gestite le energie per evitare di rivivere settimane di emergenza come quelle a ridosso della pausa. Sarri è stato costretto ad affrontare la Juventus in trasferta senza Immobile e Zaccagni, entrambi out per infortuni muscolari. Anche con il Monza, tre giorni prima, Immobile era indisponibile, seppur entrato a 4 minuti dalla fine. La generosità si è trasformata in un affaticamento all'altra coscia, gli ha fatto alzare bandiera bianca per la sfida seguente in programma a Torino.

Armi

Sarri sorride per il presente e incrocia le dita per il futuro. Soltanto in 6 giornate su 15 ha potuto fare affidamento su tutte le pedine dell'attacco: in ordine contro Torino, Inter, Sampdoria, Napoli, Fiorentina e Spezia. Le restanti 9 gare sono state condizionate da uno o più forfait. Pedro non è stato convocato contro Bologna e Verona, Immobile aveva riportato la lesione al bicipite femorale nel primo tempo con l'Udinese saltando successivamente Atalanta, Salernitana, Roma e Juventus. Zaccagni, a settembre, aveva giocato a mezzo servizio con la Cremonese (72 ore prima non era stato convocato per il match con il Midtjylland), poi si è bloccato per gli ultimi due confronti contro Monza e Juve. La lunga sosta del Mondiale, per quanto anomala, ha riconsegnato tutti i calciatori offensivi a Sarri. Solo così si può andare all'attacco della Champions.


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