Andreotti, Pinocchio, il mago e la battuta sulla Roma: Lotito scatenato contro tutti

Sul palco del Premio Colalucci il presidente della Lazio (e senatore) non riparmia nessuno: ecco il suo show
Jacopo Aliprandi - Chiara Zucchelli
6 min

Claudio Lotito ne ha per tutti. Il presidente della Lazio, ma anche giornalista e anche senatore, sale sul palco del Premio Colalucci, nella splendida cornice dl ristorante BoBo (nella Casa del Jazz) che ha deliziato gli ospiti con i suoi piatti ricercati, e non risparmia nessuno, Pungolato dal giornalista di Sky, Paolo Assogna, Lotito diverte e si diverte, regalando le sue massime, ma anche qualche frecciata al mondo del calcio e alla Roma. Da Andreotti a Pinocchio, passando per l'Avvocato Conte (storico legale del club giallorosso) e Andrea Agnelli, fino a Immobile e Milinkovic, Lotito parla di tutto e tutti: "Io non dico parole, faccio parlare i fatti", sintentizza al termine del suo discorso. Breve, non brevissimo: un quarto d'ora a rispondere alle domande. Magari con risposte non sempre inerenti a ciò che gli veniva chiesto, ma questo fa parte del Lotito-style, bravissimo a portare sempre la conversazione dove vuole lui.

Lotito, Andreotti e il mago

Si inizia con una domanda semplice: "Presidente, dicono che comandi tutto lei in Lega". Lotito non si scompone: "Una volta Andreotti diceva: come andiamo? E lui: comandiamo comandiamo”. Si passa ad altro, all'elezione di Rebecca Corsi in Lega e ad eventuali "dritte" che Lotito darebbe ai presidenti: "E mica faccio il mago. Si tratta di creare un clima di collaborazione per le singole professionalità. Ricordatevi che l’unione fa la forza, da soli non si va da nessuna parte. Abbiamo inserito una donna per dimostrare il cambiamento, è la prima donna eletta con i voti, non per acclamazione. Spinta io? La ragazza, la signora, ha esperienza, ha gestito il calcio femminile ed è amministratrice dell’Empoli. Porta un tocco di trasparenza e sensibilità diversa, il calcio ha bisogno di un comportamento all’insegna del rispetto delle regole".

Il Mondiale mancato e Immobile

Si passa al Mondiale: "Per la seconda volta siamo fuori dai Mondiali: bisogna farsi delle domande e darsi delle risposte. La Lega mette a disposizione i giocatori e poi vanno sotto un’altra gestione: se la gestione non produce i risultati la responsabilità è loro. Immobile, ad esempio: come mai da noi è capocannoniere per tre volte e in Nazionale non segna? Non è che lo fa apposta eh...".

Lotito e l'abbraccio con Andrea Agnelli

Lotito spende parole di stima e vicinanza nei confronti di Andrea Agnelli, non risparmiando critiche qua e là a chi "lo ha abbandonato. Quando si vince tutti sono sul carro del vincitore, quando c’è qualche problema scappano dalle persone da cui si sono tutti abbeverati. Ci sono squadre che hanno guadagnato tanto dalla vendita di giocatori, se non ci fosse stata la Juve non avrebbero incassato 160 milioni. Vedo il lato umano e il rispetto delle persone: la Juve ha contribuito al sostentamento del calcio italiano poi i problemi gestionali sono altri e non ne entro. Ho visto Agnelli al Senato e l’ho abbracciato, dire oggi che la Juve è male di tutto il calcio non è corretto. Io ho avuto posizioni differenti da loro, un conto è la politica, un conto però è il valore umano, Andrea è uno che lavora. Per venire in ufficio da me partiva alle 6 di mattina. C’è il rischio che tutto questo si allarghi? Non lo so, di certo la Lazio non ha nessun problema. Sono orgoglioso e tranquillo, nonostante io sia partito con una situazione drammatica da 250 milioni di debiti, non siamo ricorsi ad artifizi".

Lotito e la battuta contro la Roma

Qui, secondo Lotito, l'avvocato Antonio Conte, da sempre legale di riferimento della Roma, anche lui presente al premio, farebbe un gesto come a dire: sono sempre le stesse cose. "E' inutile che fa così. Parliamo da tifosi: loro (i romanisti, ndr) hanno sempre lo stesso problema e stanno sempre al palo. E’ la verità".

Le plusvalenze

Questa, invece, la risposta sulle plusvalenze: "Io sono per le valenze, senza plus. Se uno vale lo dice il campo. Fatti e non parole".

Lotito e il contratto di Milinkovic

Immancabile la domanda sul rinnovo di Milinkovic, anche se Lotito non gradisce: "Che si fa calciomercato qui? I contratti si fanno quando scadono. Dal punto di vista tecnico, la Lazio ha interesse a prolungarlo perché è un grande giocatore e anche un grande uomo. Mi auguro che altrettanta valutazione la faccia il giocatore. Se c'è già un appuntamento in agenda? Nella vita tutto ciò che ha inizio ha anche una fine. Milinkovic è un giocatore su cui la Lazio punta. Quello che manca, però, sono i presidenti. Se vedete sono pochi quelli italiani rimasti, che lo fanno con dedizione. Il denaro non è tutto nella vita, contano di più il cervello e le idee".

Lotito, Zarate e Pinocchio

Proprio per questo, Lotito aggiunge: "Non è che stiamo facendo il gatto e la volpe e io faccio Pinocchio, la favoletta la conosco. Il cervello è l’unica cosa che non puoi comprare, o ce l’hai o non ce l’hai. Il mio rimpianto? Zarate. Noi alleniamo mente e spirito oltre al fisico. Quando le cose non sono collegate rischi di rimanere per strada, come quando alla macchina si stacca lo spinterogeno". Dopo quest'ultima battuta, Lotito riceve il premio dalle mani del presidente dell'Ordine dei giornalisti del Lazio, e giornalista del Corriere dello Sport, Guido D'Ubaldo, prende gli applausi e scende dal palco. E' passato un quarto d'ora da quando è stato chiamato.


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