Lazio, l’occasione di prendere il volo

All’Olimpico un'opportunità per tenere il passo Champions. Sarri ai suoi giocatori ha ricordato la beffa dell’andata a Marassi
Fabrizio Patania
4 min

La salita si fa ripida e lassù, dove vogliono osare anche le aquile della Lazio, non fanno sconti. La corsa al tesoro Champions non consente altri stop. Sarri deve tenere il passo e ha avvertito lo spogliatoio, utilizzando come stimolo la beffa di Marassi. Un brutto ricordo da sventolare in faccia al gruppo. Gli eccessi di sicurezza e di superficialità si pagano. Era l’alba del campionato, girone d’andata, fine agosto. Gabbiadini, a tempo scaduto, firmò a sorpresa il pareggio dentro una partita dominata dalla Lazio. Due punti buttati e che ora peserebbero in classifica.

Lotta

Mau ci sta lavorando da mesi. Difetto limato, non eliminato. Non si può solo concedere spettacolo per portare a casa i tre punti. Bisogna abituarsi a vincere le partite “sporche”, come è successo in Conference con il Cluj. Battere la Samp, stasera all’Olimpico, sarà un’altra storia e forse porterà sofferenze. Niente di facile. Dejan Stankovic, ex campione d’Italia con la Lazio di Eriksson, fratellino di Mihajlovic, non molla e rincorre una salvezza che sarebbe miracolosa. Un po’ di carattere lo ha trasmesso. I blucerchiati all’Olimpico si tufferanno su ogni pallone.

Medie

La Lazio deve accelerare e riacquistare continuità. Il conto, da inizio anno, dice appena 12 punti in 8 giornate. Tre vittorie, tre pareggi, due sconfitte, l’ultima in casa con l’Atalanta prima di rialzarsi a Salerno grazie alla doppietta di Immobile. Guarda un po’, ritrovato Ciro, Sarri ha ripreso a vincere. Non è un caso, ma il vero limite mascherato dal 4-0 al Milan di fi ne gennaio. Tutti, compreso Lotito, si erano illusi che la Lazio potesse giocare meglio e attaccare nello stesso modo con il palleggio di Felipe. Non era vero. Per entrare in area e finalizzare il lavoro dell’intera squadra serve un centravanti. Sarri ha bisogno di gol. Li ha in parte smarriti. Solo 5 nelle ultime 7 tra campionato e coppe. Tre sono di Ciro, gli altri due di Casale (1-1 con la Fiorentina) e Pedro (1-1 a Verona). Fatturato offensivo in calo. Così si spiega la flessione rispetto alla parte iniziale della Serie A, chiusa a metà novembre con 30 punti in 15 giornate, media 2 a partita. Nel 2023 la Lazio è scesa a 1,5. Non sarebbe un passo in grado di garantire l’ingresso tra le prime quattro. Il mucchio selvaggio favorisce le rincorse.

Calendario

Dopo la Samp, una doppia trasferta attende la Lazio, venerdì a Napoli e sabato 11 a Bologna, prima di affrontare la Roma in un derby ad altissima tensione Champions. C’è da tirare fuori il massimo entro la sosta di fi ne marzo. L’Inter ha perso a Bologna, battere la Samp significherebbe riportarsi a meno 2 da Simone Inzaghi. La Roma gioca domani sera a Cremona, Milan e Atalanta si sono affrontate ieri sera a San Siro. Cinque club per tre posti. Sarri può rientrare in zona Champions, ben sapendo che i conti sono rimandati a fine torneo e il cammino in Europa (per tutte ad eccezione dell’Atalanta) potrebbe fare la differenza in termini di energie e di gestione dell’organico. Da qui al 4 giugno, deve limitare gli infortuni e tenere i suoi top player al massimo dei giri. Il piazzamento finale dipenderà dalla vena realizzativa di Immobile, dal rendimento di Luis Alberto e Milinkovic, gli uomini decisivi a cui si accodano Felipe, Pedro e Zaccagni. In difesa, con la crescita di Gila e presto l’inserimento di Pellegrini, i ricambi ci sono. Davanti un po’ meno. E’ il tarlo che più preoccupa il tecnico, a cui Lotito e Tare (uscendo dalle abitudini consolidate) hanno chiesto la Champions, inchiodandolo nero su bianco attraverso un comunicato. Sarri, invece, preferirebbe si preoccupassero della programmazione. La strategia fa i risultati, mai il contrario.


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