Immobile, il retroscena sull'infortunio che lo mette a rischio per il derby

Quarto stiramento stagionale: "Primo grado, coscia sinistra". Tempi stretti per Lazio-Roma
Immobile, il retroscena sull'infortunio che lo mette a rischio per il derby© BARTOLETTI
Daniele Rindone
4 min

INVIATO A FORMELLO - Ciro a Lourdes, non resta altro da fare che prenotargli un viaggio e chiedere una potente benedizione. O forse, più semplicemente, basta salvarlo tutelandolo, convincendolo a riguardarsi, trovandogli un vice vero. E’ una via Crucis la stagione di Immobile, lo fa disperare. Quarto stiramento, quarta tappa del calvario: «Lesione di primo grado a carico del bicipite femorale della coscia sinistra», da 24 ore il comunicato della Lazio risuona e rintrona nella testa di Ciro, di Sarri, della società, dei medici, della squadra, dei tifosi, di tutti. Anche di Mancini che contava di convocarlo e farlo giocare contro l’Inghilterra. L’allarme c’era, ma domenica è stato occultato. Si parlava solo di affaticamento ai flessori eppure Ciro la mattina si era sottoposto ad ecografia ed era stata programmata una risonanza per il giorno dopo. L’esito, ieri, non ha dato scampo. Immobile non sa più che cosa pensare, tutti questi stop sono scoraggianti. Salterà l’andata con l’AZ Alkmaar, la trasferta di Bologna, il ritorno con l’AZ e solo avendo fede si può immaginare pronto per il derby. L’infortunio risale a Napoli, a venerdì 3 marzo. Per un primo grado servono due settimane, la prognosi scade in prossimità del match con la Roma del 19 marzo. Immobile nei prossimi giorni effettuerà altri esami. Che voglia provarci è scontato crederlo, che possa farcela no. Ha già saltato l’andata, scese in campo nel riscaldamento e si accomodò in panchina da comparsa. Cosa accadrà il 19 marzo chi lo sa? Stando ai tempi una possibilità di convocazione c’è. Mezzo grado in più e in meno. Le diagnosi comunicate dalla società fanno fede, ma non sempre sono realistiche. A volte è sembrato che fossero leggermente estese per creare l’effetto sorpresa di fronte a recuperi prodigiosi. Ciro s’era riavuto dallo stiramento di metà gennaio. Era rientrato contro la Fiorentina il 29 gennaio, fu il rodaggio in vista di Juve-Lazio di Coppa Italia (2 febbraio). Da allora ha sempre giocato, né lui né Sarri sono riusciti ad evitare l’ennesimo stop

Immobile rifletta sul futuro part time

I motivi

Mau è stato informato dell’esito degli esami di Ciro ieri mattina dal professor Rodia. Il tecnico, in conferenza, non s’è esposto sui tempi di recupero, aspettava di parlare dal vivo col medico: «L’esame strumentale ha rivelato un problema muscolare, non sembra di grandissima entità». Anche Sarri s’è interrogato sui motivi che stanno fiaccando Ciro, lui riporta tutto all’infortunio del 7 maggio subito contro la Sampdoria all’Olimpico. Si è valutato anche se abbiano influito alcuni interventi ai denti sulla postura. Questa la ricostruzione di Mau: «Dall’infortunio alla caviglia non è mai stato benissimo. Anche venerdì ha giocato con un antidolorifico somministrato per la caviglia. Io penso che questo gli crei degli squilibri che dopo 6-7 partite paga». Ciro si era procurato un’infrazione al malleolo della caviglia destra, aveva saltato le ultime partite di A più la finalissima di Wembley (Italia-Argentina). In ritiro era partito a basso ritmo. A settembre aveva iniziato ad accusare affaticamenti ai flessori (quelli di destra hanno cicatrici fastidiose). La coscia destra l’ha costretto al primo stop (22 settembre, vigilia di Italia-Inghilterra di Nations, la salterà di nuovo). Era rientrato con lo Spezia dopo la sosta, quasi senza allenamenti. Il 16 ottobre s’era stirato contro l’Udinese. A metà novembre fu fermato da un affaticamento. A gennaio fu certificato lo stiramento del semitendinoso della coscia destra, parliamo dei flessori. Più che diventare di seta sono stati “tirati” troppo. 


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