Pagelle Lazio-Juve: Felipe ispira, Romagnoli c’è

Luis Alberto tacco magico, Cuadrado va in sofferenza, due errori pesanti per Vlahovic
Pagelle Lazio-Juve: Felipe ispira, Romagnoli c’è© LAPRESSE
Daniele Rindone
7 min

Lazio

Sarri (all.) 7
Anche Max è caduto sotto i colpi di Sarri, ha preso di petto tutti i suoi colleghi. La bellezza e le gesta di una Lazio che balla sulle stelle.

Provedel 6,5
Devono travolgerlo per fargli gol. Cade dopo 607’ di imbattibilità, gli hanno segnato quasi camminandogli sopra. Rabiot l’ha buttato giù al terzo tentativo, dopo una respinta di piede (su Bremer) e una smanacciata da terra.

Marusic 7,5
Rattoppi volanti, blocchi con nonchalance. Ha cancellato Kostic e sorvegliato Di Maria quando ha ronzato dalla sua parte. Partita tutta d’un fiato, fascia tutta sua.

Casale 6,5
Meccanismi semiautomatici con Romagnoli. Marcature affiatate e affilate contro Vlahovic e Di Maria. Non si fa mai aggirare, qualsiasi avversario lo punti. La Lazio ha la miglior difesa e il bunker più munito.

Romagnoli 7
Mister bunker. Quando Di Maria gli si è presentato di fronte è stato sballottato all’indietro dalla sua corazza. Sull’angolo del gol, Bremer era riuscito a svettare più alto. Solo su corner la Juve ha potuto colpire.

Hysaj 6
Di Maria s’è acceso poco, quando ci è riuscito gli è scappato. Una delle partite meno brillanti degli ultimi mesi.

S. Milinkovic 7,5
Il gigante che fu, il gigante che è. Premiato come miglior marcatore straniero nel prepartita, quale migliore occasione per timbrare la notte? Il gol è arrivato al culmine di tre assalti differenti e frementi: i primi due di testa (un’incornata divorata), poi uno slalom gigante (fermato da Bremer) e quella botta che ha mandato Szczesny gambe all’aria. Primo tempo chiuso con l’entrataccia di Locatelli. Partita chiusa con due salvataggi.

Cataldi 6,5
Geometrie di gamba, recuperi di cuore. Premiato nel prepartita per le 200 partite (le aveva firmate a Napoli), tutte giocate alla morte per la Lazio. Standing ovation al cambio.

Vecino (25’st) 5,5
Garra al vento appena entrato, ma non è stato preciso.

Luis Alberto 7
Così si gioca in paradiso. Quel tacco ha mandato l’Olimpico in visibilio e la Juve al manicomio. Duecento partite in A ieri, ha pittato corner taglienti e quell’assist picassiano. Ottantatré tocchi, 66 passaggi. Ha governato e dominato.

Felipe Anderson 7
Il cross che ispira il tacco di Luis è stato suo. La volée di Ciro del primo tempo era nata da un suo lob. Ha finalizzato quel che ha trovato, quel che doveva.

Immobile 6,5
Di Ciro ce n’è uno. Quella volée, prendendo il tempo a Bremer, è da manuale del centravanti, solo il volo di Szczesny gli ha tolto il gol. Sta tornando, il gol è vicino.

Pedro (19’ st) 6
Ha tolto minuti a Immobile, ritmi rotondi per gli assalti finali.

Zaccagni 7,5
Fulminante, l’arciere alato. L’uomo derby, ancora lui. Non poteva non finalizzare il tacco d’oro di Luis Alberto. In segno di rispetto gli ha lucidato gli scarpini. Ha sgommato da subito costringendo Cuadrado alle figuracce, ai falli disperati. Suo il gol del 2-1 ed era stato suo il cross-assist per Milinkovic, un gioiello di così raffinata gittata... Uscito per infortunio e le cicatrici lasciategli da Cuadrado.

Basic (39’ st) 6
Ingresso tosto, ha difeso gli ultimi palloni scottanti.

Juventus

Allegri (all.) 5,5
(In panchina Landucci) Allegri bloccato a casa dalla febbre, ha subìto in tv il ko di Sarri. Juve anti-tutto per 60 minuti, si è svegliata tardi.

Szczesny 6,5
In volo sulla volée di Immobile, con le manone allungate. Milinkovic lo buca a tu per tu. E Zaccagni infila all’angolino alla sua sinistra. Schock continui nel secondo tempo.

Gatti 6
Ottantadue tocchi, undici possessi persi. Sei duelli, due soli vinti. Se l’è giocata come ha potuto, come gli è riuscito.

Bremer 6,5
Il salvataggio su Milinkovic, soffiandogli il tiro a botta sicura, è stato un prodigio di tempismo. Sull’angolo-gol ha svettato più in alto di tutti costringendo Provedel alla prima ribattuta. Settantacinque tocchi, meno solo di Gatti.

Alex Sandro 5,5
Scenata da Gialappa’s sul gol di Milinkovic, il tuffo è comico, non evita il gol della Lazio. Becca un giallo (tattico) schienando Cataldi in ripartenza. Felipe gli crossa in faccia, è l’azione che produce il raddoppio della Lazio.

Cuadrado 5
Notte da capitano dopo il pugno rifilato ad Handanovic in Coppa, peggio che andar di notte. Le volate non le ha lanciate, le ha subite da Zaccagni e l’ha riempito di falli. Un solo giallo sul suo conto. Graziato per un braccio e per una spallata (sempre su Zaccagni) fin quando Landucci, su ordine di Allegri, l’ha sostituito. E’ davanti a Luis Alberto quando inventa il tacco. Tutti s’aspettavano una partita e una reazione diversi.

Danilo (25’ st) 6
Subito a contrasto e a chiusura degli assalti finali.

Fagioli 6
L’anticipo su Immobile, pronto a caricare il tiro, è stato provvidenziale e magistrale. Ha fornito legna preziosa, a volte ha acceso la luce nel buio del centrocampo. Due tiri nel finale, l’ultimo un bolide alto di poco. Ficcante.

Miretti (41’ st) sv
Un fallaccio dopo pochi minuti, ha sbagliato i tempi del suo ingresso. E’ andato subito in affanno.

Locatelli 6
Duecentesima in A, ha rischiato grosso per un tackle tagliente su Milinkovic. Solo trentacinque tocchi e 25 passaggi, il minimo sindacale.

Paredes (18’ st) 6
Segnali di vita sono arrivati con quel tiro sganciato da fuori area.

Rabiot 7,5
Il gol su un raid insistito, entrando in porta, calciando due volte, demolendo i tentativi disperati di Provedel. Tre occasioni create, più di tutti. La sua partita si è impennata subito.

Kostic 5,5
Pericolo numero uno per la Lazio, temeva i suoi cross. Non gli è stato permesso di azionarli. E’ rimasto fra color (della Juve) che son sospesi.

Chiesa (18’ st) 6,5
Ha chiesto un rigore, ha lanciato un paio di assalti, cross taglienti nel finale. Due occasioni create in una partita di poche occasioni.

Di Maria 7
Segni di grandeur, pochi. Nel primo tempo l’angolo del gol. Nel secondo i migliori arrembaggi, ma anche un punizione ciccata, in ultimo un tiro murato da Milinkovic. Partita vissuta al confine tra un campione e la sua brutta copia: ventisette palloni persi, sette dribbling riusciti, un tiro. A voi i conti finali.

Vlahovic 6
Un colpo di testa alto nel primo tempo, un altro nel secondo. Decisivo sul gol solo perché, casualmente, la prima respinta di Provedel gli sbatte contro e aziona Rabiot. Un pestone ricevuto da Cataldi.

Milik (18’ st) 5
Ha deambulato tra zolle deserte.


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