Lazio-Lecce, le scelte di Sarri: Marcos Antonio più di Vecino

Per Cataldi la stagione potrebbe essere conclusa. Il brasiliano disponibile dopo la distorsione. L’uruguaiano si è allenato in parte
Lazio-Lecce, le scelte di Sarri: Marcos Antonio più di Vecino© BARTOLETTI
Daniele Rindone
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ROMA - Assenze e rischi spolpano la Lazio proprio ora. Spiegare come sia possibile che si sia aperta un’emergenza simile, senza Coppe e dopo un solo turno infrasettimanale, fa parte dei misteri incomprensibili, dell’accanimento del fato, spesso implacabile con i biancocelesti. Per Cataldi la stagione rischia di essere finita, il trauma causato dal colpo rifilato da Lukaku aveva creato un ematoma. Era ripartito lavorando in palestra, ma negli ultimi giorni sarebbe stata riscontrata una lesione. Si attendono nuovi aggiornamenti dalla Lazio. Sarri non può fare miracoli, ne avrebbe bisogno di uno su tutti: la moltiplicazione dei registi. Ha recuperato in extremis Marcos Antonio (distorsione ad una caviglia con il Milan), ieri ha svolto il riscaldamento in modo differenziato prima di fiondarsi in campo per le prove. Mau non si fida più di tanto e ha provato a forzare il rientro di Vecino, in campo con i compagni dopo lo stiramento, non ha partecipato alla partitella. Giocherà Marcos Antonio, a meno di azzardi. Vecino ha mezzo allenamento nelle gambe, è immaginabile in panchina. Non è tutto. Ieri Marusic ha guardato la rifinitura da bordocampo (affaticamento) e non s’è allenato Basic (dolore ad un ginocchio). Entrambi saranno ricontrollati stamattina. Sarri non può permettersi di perdere nessuno, potrebbe risparmiare Marusic lanciando Lazzari a destra. L’assenza di Basic aumenterebbe i problemi a centrocampo. Senza Cataldi e con Vecino a mezzo servizio mancherebbero le alternative. Sarri è certo di Provedel, di Casale e Romagnoli, di Hysaj in difesa. Milinkovic e Luis Alberto proveranno a proteggere meglio Marcos Antonio, a S.Siro col Milan il trio non ha funzionato. Davanti ci saranno Felipe Anderson, Immobile e Zaccagni. Felipe gioca senza sosta e senza cali. Zaccagni è stato alle prese con un inizio di pubalgia, servono i suoi sprint. Sarri chiede a Ciro un gol che in campionato manca dall’11 settembre (match col Verona), da allora 10 partite interne senza colpi (record negativo), sono 243 i giorni di digiuno. Ciro ne ha passate di tutti i colori, è fermo a 10 gol, ha quattro partite per riprendersi ciò che gli è stato negato. Da quando è alla Lazio non ha mai chiuso una stagione con meno di 15 reti. Contro il Lecce, di solito, ci ha pensato lui: ha preso parte a tre degli ultimi quattro gol realizzati dalla Lazio (due gol e un assist), aveva segnato all’andata.

La panchina

Pedro si terrà pronto in panchina, sperando che regali un impatto diverso. Sarà la prima senza Romero, partito per partecipare ai Mondiali under 20 con l’Argentina, non farà più rientro a Formello, si svincolerà a luglio. Al suo posto, in panchina, ci sarà Diego Gonzalez, il baby paraguaiano della Primavera, 20 anni. Ha scelto la maglia 22. Mancino, ala o mezzala, falso nueve all’occorrenza. In Primavera 2 ha stupito subito, il salto in Primavera 1 è stato centrato anche grazie ai suoi colpi. Romero gli ha lasciato spazio, per Gonzalez in settimana è iniziato l’apprendistato con Sarri ed è scattata la prima convocazione.  


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