Lazio, il boom della maglia storica: “Non ce lo aspettavamo”

Il responsabile di Mizuno Italia parla dell’edizione limitata per il decennale: “Ha riscosso un grande successo”
Lazio, il boom della maglia storica: “Non ce lo aspettavamo”
Carlo Roscito
5 min

ROMA - Il sogno, per una volta, non si trova nel cassetto, ma nel cofanetto. L'evocazione del trionfo. I laziali, quella Coppa Italia, la alzano tutti i giorni rivendicando il primato cittadino sancito il 26 maggio 2013. Meritava una maglia speciale, verrà indossata contro la Cremonese. «Non potevamo non accogliere la richiesta della Lazio», spiega Andrea Leo, responsabile Mizuno Italia. Prodotto storico e limited edition, una chicca da collezionisti.  
 
Andrea Leo, come nasce l’idea della maglia speciale? 
«È una ricorrenza molto sentita. Abbiamo accolto il progetto con entusiasmo, è stato cucito a quattro mani da Mizuno e dal club, insieme abbiamo curato i dettagli».  
 
Ci sono state correzioni rispetto al progetto iniziale? 
«Niente di drastico. Sono arrivati degli input dalla Lazio, noi li abbiamo contestualizzati. Per esempio la X per indicare il numero romano o la scritta 26 maggio 2013, una data che è quasi un logo istituzionale».  
 
Si aspettava una risposta del genere dei tifosi?  
«L’aspettativa era molto alta, le tempistiche perfette. Al primo giorno di vendita on line, con la maglia non ancora svelata, ne sono state acquistate più di 1.000 a scatola chiusa. I tifosi l’hanno comprata senza vederla, è un motivo di orgoglio».  
 
La tiratura limitata fa aumentare il fascino? 
«La divisa rimarrà nella storia, il cofanetto è limited edition, una volta esaurite le scorte non ce ne saranno altre. Un boom incredibile, molti negozi avevano una lunga lista di prenotazioni». 
 
Il nome più gettonato?  
«Lulic e Immobile, senza dubbio. Ma anche Radu, l’unico della rosa attuale che c’era 10 anni fa. Domani sarà la sua ultima all’Olimpico, è la chiusura del cerchio».  
 
Il video di lancio è diventato virale tra i tifosi. 
«Diverso rispetto all’estate scorsa. Per noi era l’anno zero con la Lazio, avevamo puntato sui concetti giapponesi di onore, reputazione e credibilità. Questo video è stato più informale, anche azzardato».  
 
Il bilancio del primo anno Lazio-Mizuno?  
«Siamo molto contenti. Mizuno non è un marchio nuovo nel calcio, esiste dal 1906, siamo vicini alla nascita della Lazio stessa. Negli anni 2000 vestivamo la Fiorentina, avevamo un mercato importantissimo soprattutto nelle calzature. Rivaldo, Roberto Carlos, un po’ tutta la nazionale brasiliana. Poi Shevchenko, Zola e tanti altri, tutti indossavano scarpini Mizuno. Ora la strategia è tornare alla fornitura delle squadre, con la Lazio abbiamo un accordo di esclusività in Serie A per i prossimi 3 anni. Ma il contratto è più lungo (5 anni, ndr)».  
 
Nel 2024 saranno 50 anni dal primo Scudetto: altri rimandi storici nella prossima stagione? 
«Le maglie sono già pronte. Ci saranno dettagli particolari, ma non spoileriamo nulla». 


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