Lazio, caccia al nuovo diesse: Lotito prende tempo

Sul tavolo la nomina di Fabiani o lo staff allargato con Calveri. Poi le candidature esterne
Daniele Rindone
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C’ è un silenzio nel coro di alleluja (degli oppositori) e di riconoscenza (di tanta gente comune e non) che ha accompagnato l’uscita del diesse Tare, da 48 ore sommerso da telefonate e messaggi, oggi a Formello per un pranzo di saluto con dirigenti e dipendenti. Il silenzio è di Claudio Lotito, il presidente. Manca la voce principale. Non ha diramato comunicati, non si è fatto sentire. Tace, Lotito. Chissà fino a quando, chissà se per sempre. Non ha più figliocci nella Lazio (Inzaghi, Peruzzi, Tare) a meno che Sarri non lo convinca a richiamare “Angelino”. E’ un presidente-papà che deve decidere come ricomporre i quadri dirigenziali, diventati realmente familiari per la presenza della moglie Cristina (supervisore organizzativo) e del figlio Enrico (direttore generale del settore giovanile). «Ho le idee chiare», ha confidato a Sarri prima di Empoli.

Lotito e le scelte per il futuro

Nulla è mai scontato con Lotito. Le sue scelte hanno lunghe gestazioni e quelle più scontate non sempre si concretizzano. Il presidente, quando deve scegliere un allenatore, apre le consultazioni: «L’allenatore serve a luglio», ripete a cantilena. Il diesse ha un ruolo diverso, dovrebbe essere già operativo. Ma il Lotito factotum galoppa solitario verso il futuro. Ha già condotto il mercato 2022-23, il primo con Tare separato in casa. Non ha problemi a condurre almeno inizialmente il mercato Champions con la regia di Sarri, ispiratore di nomi. Le mosse. Lotito è finito in una bolla di silenzio dopo l’addio di Tare, ma è un silenzio attivo. Sta valutando ogni opzione possibile per garantire alla Lazio una direzione sportiva. In casa può riferirsi ad Angelo Fabiani, braccio destro di Lotito a Salerno, attuale direttore della Lazio Primavera e della Lazio Women. Ha portato i granata in A, è stato diesse scalando le categorie (13 promozioni in carriera, due in A con Messina e Salernitana). Lotito lo ha portato a Formello un anno fa, a tutti sembrò già destinato ad assumere l’incarico di diesse. Fabiani aspetta di capire che sarà del suo ruolo.

Lo staff allargato

E’ spuntata anche l’ipotesi della creazione di uno staff allargato, composto da Fabiani e dal segretario Calveri. Le candidature esterne, di diesse sotto contratto (Accardi dell’Empoli) o liberi, sembrano rappresentare uno scenario secondario, ma fino all’ultimo non andranno escluse. Balla anche il ruolo di club manager, l’uscita di Tare può riavvicinare Angelo Peruzzi alla Lazio. Sarri lo rivorrebbe a Formello, c’è già stato un contatto, non è recentissimo. Il futuro. Lotito è chiamato a scelte cruciali per portare la Lazio in una dimensione nuova, partendo dal secondo posto e dalla Champions. Deve garantire al club una continuità di traguardi mai avuta prima. Ha puntato tutto su Sarri, allenatore e adesso anche manager. Ma non può destrutturare la società a quasi vent’anni dal suo arrivo. Incasserà 50 milioni dalla Champions, spera di incassarne il più possibile da Milinkovic (almeno una trentina di milioni), circa 9 li garantirà il secondo posto e un gruzzoletto può arrivare attraverso le cessioni degli esuberi (una percentuale di incasso del 50% è legata all’eventuale cessione di Muriqi, la riconoscerebbe il Maiorca). Soldi e potere mette in palio la nuova House of Cards di Formello.


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