ROMA - Con il cerino in mano adesso è rimasto Maurizio Sarri. Kamada o Guendouzi? Il primo più fulmine, il secondo più tuono. Sempre meglio che non avere uno dei due. Il mercato dei record di spesa decantato da Lotito non sottrae, somma. Kamada e Guendouzi, meglio chi? La domanda è valida già per Juve-Lazio del 16 settembre. Che discorsi, Sarri pretendeva di avere doppie scelte reali in tutti i ruoli, è stato accontentato. Ora sta a lui decidere come e quando utilizzare il giapponese e il francese. Un’enormità stando all’exploit di Napoli. Qui si parrà la nobilitate del Comandante. Per adesso vanno immaginati in ballottaggio perché Luis Alberto è intoccabile, ma non potrà giocare sempre. È immaginabile anche una Lazio con Kamada e Guendouzi, mezzala destra e mezzala sinistra. Il francese nei primi allenamenti era stato utilizzato nel ruolo del Mago.
Lazio, le riflessioni di Sarri
Sarri ha difeso Kamada e ha insistito su di lui dopo la partenza flop contro Lecce e Genoa. «È indietro, non gioca una partita ufficiale da maggio (in realtà era da giugno, ndr). Ha qualità in palleggio e tempi di inserimento. Se pretendi di valutarlo dopo undici giorni di allenamento è sbagliato e pretenzioso. Io lo aspetto con curiosità e grande convinzione, sono convinto sia un giocatore molto forte», aveva detto Mau dopo il secondo ko di fila. L’ha confermato a Napoli, risolvendo così il ballotaggio (forse non troppo aperto) con Vecino. «Kamada ha dato subito la sensazione di avere qualità di inserimento e palleggio non comuni, stiamo cercando di farlo crescere senza stressarlo fisicamente», è stata l’illustrazione di Sarri al Maradona.
Kamada, il retroscena su Sarri
Kamada aveva garantito i servigi richiestigli: velocità di tocco e di pensiero, destro-sinistro, scambi di prima, incursioni, ripiegamento, il gol da equilibrista. Sarri già rimpiange la sua partenza per la nazionale, l’avrebbe fatto lavorare tatticamente e atleticamente. Kamada ci sarà contro la Germania (9 settembre) e la Turchia (12 settembre), almeno giocherà in Europa. Ieri sono rimbalzate dichiarazioni delle ultime settimane rilasciate in Germania: «Ho scelto la Lazio perché c’è Sarri, un tattico raro, non ho avuto dubbi. Ho pensato "voglio questo mister, posso crescere come giocatore". Dopo mi sono sentito come il giocatore perfetto per la Lazio. Non so ancora l’italiano, mi sento come se stessi studiando da autodidatta. Quando sono in campo capisco dalla sensazione sulla pelle se sto facendo il giusto».
Sarri e la 'tentazione' Guendouzi
«Dall’esterno pensate che i nomi importanti incidono di più, quasi mai è così. Guendouzi ha grande carica agonistica, vediamo se ha la capacità di trasmetterla», così aveva invece parlato Sarri nella notte di Lazio-Genoa. Guendouzi era in arrivo. Sarri per fortuna è stato più frettoloso del solito e ha sganciato il francese nel secondo tempo di Napoli. Guendouzi è entrato e ha domato l’arena di Maradona. Ha debuttato come meglio non avrebbe potuto. I brividi che ha mimato dopo il golazo (poi annullato) li hanno provati tutti i laziali, andati in visibilio. Centrocampisti e difensori del Napoli sono stati suoi ostaggi, li ha puntati e attaccati. Corpo a corpo, giocate. È passato per un casinista in Inghilterra, i nervi bollono agli altri quando lo incrociano. La tentazione di sganciare Guendouzi a Torino sarà forte. Sarri lo avrà a Formello e lo preparerà a dovere. «È un giocatore che ha intensità, ha una bella fase difensiva, piuttosto cattiva, è un giocatore di grande personalità. Si è allenato solo due volte e sembra che fosse già nel gruppo da tempo, personalità forte. Inserire continuamente giocatori nuovi è complicato, il nostro gioco è molto collettivo», ha aggiunto Mau. L’inserimento di Guendouzi è stato accelerato. Ha capito che era il caso di sbrigarsi, anche lui.