Martusciello cambia gli orari e meno dogmi, come piace alla squadra

Ieri ritiro interrotto e allenamenti adesso anticipati di mattina. Con l’ex vice di Sarri modificata la quotidianità
Daniele Rindone
3 min

FORMELLO - Allenamenti anticipati alla mattina, come da gradimento della squadra. Non più di pomeriggio. Meno dogmi, meno tatticismi esasperati, più diversivi tra gli esercizi. Giovanni Martusciello ha approntato delle modifiche organizzative subito dopo l’assegnazione dell’incarico a tempo, si vedrà per quanto. Ha guidato la Lazio ieri alle 10, a conclusione della seduta si è interrotto il ritiro. Dopo la svolta decisa da Sarri la società ha preferito interrompere la clausura, mai accettata dalla squadra. Una scossa era stata già generata dall’addio del Comandante. Martusciello guiderà la Lazio a Frosinone, si vedrà con quale staff. Molti dei componenti della squadra di Sarri potrebbero lasciare prima della partita che porterà alla sosta.  

Le mosse di Martusciello e come potrebbe cambiare la Lazio

Martusciello proseguirà con il 4-3-3, ma il 4-2-3-1 ordinato nel finale di Lazio-Udinese può diventare una variante in corsa. In che modo si capirà dai prossimi allenamenti o dalla prossima partita. Per Frosinone non avrà Provedel, si affiderà a Mandas. Il portierone rimarrà fermo almeno un mese, solo la ripetizione degli accertamenti (entro 48 ore) chiarirà meglio i tempi di rientro. L’infortunio alla caviglia sinistra ha provocato l’interessamento di un legamento. Si temeva la frattura del malleolo, è stata scongiurata. Toccherà a Mandas e davanti a lui ci saranno Lazzari, Gila, Romagnoli e Marusic. Pellegrini e Hysaj sembrano in secondo piano. Oggi si discuterà il ricorso di Guendouzi, la Lazio spera nello sconto per averlo a Frosinone. Vecino, Cataldi e Luis Alberto formano l’unico trio schierabile. Kamada è sempre più una comparsa. Rovella e Patric sono fermi, entrambi per la pubalgia. Lo spagnolo sarà pronto dopo la sosta. Felipe, Ciro e Zaccagni guideranno l’attacco a meno che Martusciello non decida di rilanciare Isaksen e Castellanos. Ma la sua partenza è stata subito improntata al buonsenso, ha dato segnali concilianti alla squadra nonostante casi, proteste ai cambi, bufere social. Ha fatto il normalizzatore, il più possibile: «Non si può sminuire il lavoro che è stato portato a termine finora, così come nessuno potrà minare l’impegno che d’ora in poi verrà ulteriormente profuso», il suo motto di presentazione.  


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