Retroscena Sarri, quei no di Lotito a Berardi e Zielinski che hanno provocato la rottura

Risolti i contratti con i membri dello staff tecnico, soltanto Martusciello resterà legato al club fino al 2025
Daniele Rindone
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ROMA - L’unica verità che conosce Lotito spesso è la sua, è solo una battuta. Ma in questi anni con Sarri alla guida della Lazio di illusioni di verità ce ne sono state tante. Che il mercato li abbia divisi in estate è un dato di fatto. Presidente e tecnico sono finiti in collisione subito. Sarri aveva chiesto acquisti che permettessero al club di fare il salto, dopo il secondo posto chiedeva Berardi e Zielinski. Lotito, ancora oggi, difendendosi dalle critiche, ricorda e rivendica i tentativi fatti per provare a comprarli. Per Berardi la valutazione del Sassuolo era 35 milioni e l’attaccante aveva altri obiettivi, aspettava la Juve. Lotito non s’è mai nascosto, ha sempre considerato spropositato il prezzo fissato dai neroverdi per un giocatore di 29 anni (li ha compiuti ad agosto). E’ stato decisivo anche il no di Berardi, passato inosservato. Per Zielinski il Napoli aveva chiesto la stessa cifra: 35 milioni per un giocatore in scadenza, finito all’Inter a zero. In più Lotito aveva dovuto prendere atto della richiesta di ingaggio del centrocampista polacco, quantificata in 4,5 milioni. «Fosse per me farei spendere anche un miliardo e mezzo sul mercato», è stata una delle battute più ricorrenti fatte da Sarri ogni volta che veniva interpellato sul tema rinforzi. «Il mercato? Ognuno deve prendersi le sue responsabilità. Ho chiesto A e mi hanno fatto scegliere tra C e D», aveva detto a Firenze, riprendendo un vecchio slogan di inizio stagione (al tempo si parlava di richiesta “A” e di giocatore “X” e “Y”). Per “A” ha sempre inteso Berardi e Zielinski. Lotito era riuscito ad accontentarlo su Pellegrini, chiesto insistentemente dopo il rodaggio di sei mesi. Non è mai diventato un contitolare. Di slogan ne ha offerti anche Lotito, il primo fra tutti «ho speso 101 milioni». Cifra non discutibile.

Risolti i contratti dello staff, resta solo Martusciello

La stagione delle schermaglie è finita ufficialmente ieri. I contratti di Sarri e di parte del suo staff, i collaboratori Pasqui e Ianni, i preparatori atletici Losi e Ranzato e il preparatore dei portieri Nenci, sono stati risolti. Lo stesso vale per Gianni Picchioni, non faceva più parte dello staff del Comandante, era in attesa di decisione da parte della società. Tutti loro percepiranno lo stipendio fino a giugno, il contratto fino al 2025 è nullo. E’ rimasto contrattualizzato solo Giovanni Martusciello, aveva garantito la sua disponibilità alla società per Frosinone. Non si è dimesso. Rimarrà sotto contratto fino al 2025.


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